Toulouse-Lautrec. La Belle Epoque sbarca a Torino

Arriva da Atene a Palazzo Chiablese, fino al 5 marzo, la retrospettiva con 170 opere dell'artista francese
Toulouse-Lautrec. La Belle Epoque sbarca a Torino

Direttamente da Atene, dalla collezione del Herakleidon Museum, sbarca a Torino Toulouse-Lautrec. A Palazzo Chiablese, dove rimarrà fino al 5 marzo 2017, sarà protagonista una grande retrospettiva dedicata al più importante creatore di manifesti e stampe tra il XIX e il XX secolo dal titolo “Toulouse-Lautrec. La Belle Epoque”. Una mostra di circa 170 opere che permetteranno ai visitatori di immergersi nell’arte eccentrica e provocatoria, anticonformista, dell’artista bohémien per troppo tempo sottovalutato. 

Originario di una famiglia nobile del sud della Francia, nel 1881 Toulouse-Lautrec si trasferisce a Parigi dove si inserisce nell’élite degli artisti bohémien e degli spettacoli, dei caffè-concerto e i cabaret che diventano il rifugio perfetto per l’uomo e per l’artista. Trae ispirazione dal quartiere parigino di Montmartre, dalla vita notturna, i personaggi scabrosi e i suoi locali, diventando in poco tempo uno degli illustratori più importanti di Parigi. Dalle litografie a colori comeJane Avril ai manifesti pubblicitari comeLa passeggera della cabina 54”, passando per i disegni a matita e penna, le grafiche promozionali e le illustrazioni per i giornali come in Le Revue Blanche le sue sono diventate l’emblema di un’intera epoca.
La mostra, nata sotto l’egida del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è prodotta e organizzata dai Musei Reali di Torino e Arthemisia Group, con il patrocinio della Città di Torino ed è curata da Stefano Zuffi. L’itinerario di visita è diviso in 10 sezioni tematiche: le prime 4 sono dedicate alle Notti Parigine, con i loro protagonisti, gli spettacoli, il Moulin Rouge e l’Opéra. Si prosegue poi con la sezione “I cavalli”, grande passione dell’artista, con quella dei Disegni”, realizzati a matita o a penna, mentre la settima e ottava sezione è dedicata alle “Collaborazioni editoriali”, come quelle per le riviste umoristiche o le copertine per gli spartiti musicali. Infine, chiudono il percorso, la sezione “Con gli amici intellettuali”, dedicata alle frequentazioni dell’artista, al suo rapporto con i poeti, editori e facoltosi mecenati, e quella intitolata L’amore è un’altra cosa”: cantanti, attrici, prostitute sono osservate da Toulouse-Lautrec senza ironia né intento caricaturale. È l’arte che ancora una volta riscatta personaggi considerati scandalosi o immorali. 

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