Torna il Carnevale d’Ivrea con la sua Battaglia delle arance

La cittadina piemontese si traveste, come ogni anno, in occasione della sua festa unica al mondo. Ultimi appuntamenti dal 10 al 13 febbraio
Torna il Carnevale d’Ivrea con la sua Battaglia delle arance© Massimo Sardo

La festa del Carnevale trae le sue origini nell’epoca romana quando, durante i Saturnali, il ruolo di padrone e schiavo veniva invertito e si dava il via a giorni di festeggiamenti senza freni. La Chiesa Cattolica ha poi fatto sua questa festività, rendendola un’occasione per confrontarsi con Dio e riflettere sulla propria fede. Ma come ha acquisito spessore religioso, il Carnevale si è anche man mano imposto come festa popolare e in quasi tutto il mondo, anche in alcuni paesi non Cattolici, viene festeggiato ogni anno. 

Il famosissimo Carnevale di Ivrea è l’unico che mantiene il suo legame col Medioevo, di cui infatti conserva varie tradizioni e liturgie. Allegoricamente simboleggia una rivolta dei cittadini nata in seguito all’uccisione del tiranno, per mano di una Mugnaia, che col suo coraggio sancì la cacciata dei padroni dalla cittadina di Ivrea; il potere venne poi preso in mano da un Generale. Quest’anno i festeggiamenti sono stati inaugurati giovedì 8, il Giovedì Grasso, cominciando con la sfilata del Corteo storico da piazza Cavour arrivando fino a piazza Castello e concludendosi con la festa in piazza Ottinetti. Ma il clou della festa comincerà da domani, quando la Mugnaia verrà presentata alla folla sfilando insieme al Corteo fino a piazza Città, dove si terrà una festa. Da domenica si darà il via alle tre giornate di Battaglie delle arance, il momento più scenografico del Carnevale di Ivrea. La tradizione del lancio delle arance sembra affondare le sue radici nel Medioevo quando le ragazze, affacciate ai balconi della città, volevano attirare l’attenzione dei ragazzi sui carri. Al Carnevale di Ivrea partecipano circa 50 carri, 200 figuranti e 500 persone, a cui si aggiungono i 150.000 visitatori. I festeggiamenti si concluderanno infine tra martedì e mercoledì, con il “Verbale di chiusura” in piazza Città, in cui il Generale depone i simboli del potere, e con l’ultimo pranzo tipico mercoledì in piazza Lamarmora.

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