Negrita in concerto allo Stupinigi Sonic Park

Stasera il gruppo aretino presenterà al pubblico di Nichelino il nuovo album "Desert Yacht Club". «Idee, emozioni ed esperimenti come cibo per lo spirito per il nostro nuovo sound»
Negrita in concerto allo Stupinigi Sonic Park© Magliocchetti

I Negrita stasera si esibiranno sul palco di Stupinigi Sonic Park, il primo festival organizzato in 300 anni di storia del parco della residenza sabauda. Promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il patrocinio di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Piemonte dal Vivo e Consorzio Residenze Reali Sabaude, Stupinigi Sonic Park ha già ospitato, lo scorso 29 giugno, il concerto della cantante statunitense LP. Stasera sarà la volta dei Negrita, un gruppo visionario che, pur mantenendo un forte legame con la loro terra d’origine, Capolona in provincia di Arezzo, ha sempre fatto del cosmopolitismo un proprio tratto distintivo, quasi una cifra stilistica con la quale presentarsi al grande pubblico. Per l’occasione presenterà gli undici brani inediti, prodotti da Fabrizio Barbacci, del nuovo album, il decimo, “Desert Yacht Club”, pubblicato lo scorso 9 marzo. «Ebbene sì, ancora una volta, la California. Per molti versi, molto dell’immaginario con cui ci siamo presentati al mondo più di vent’anni fa era iniziato proprio da lì, per poi trasformarsi in un rapporto che, tra arrivederci e clamorosi ritorni, ci aveva tenuti sempre legati a quei luoghi così densi di mitologia. Sapete come funzionano queste cose, certi amori non finiscono mai». Ad aprire il concerto sarà il giovanissimo cantautore e musicista italiano Kiol.

Tornando a “Desert Yacht Club”, non è un semplice nome, ma un vero e proprio omaggio a un luogo d’ispirazione: l’omonima oasi creativa fondata da Alessandro Giuliano nel deserto di Joshua Tree in California. Un album in stile Negrita, “nomade”, come è stato descritto dal gruppo stesso: «Via i soliti rituali di composizione, via addirittura le sale prova. Sei musicisti e il loro produttore, un furgone lanciato sulle strade del sud ovest americano, dei portatili, un microfono e tre chitarre prese a noleggio. Arizona, Nevada, California e il confine col Messico sempre ad uno sputo da noi. Seduti attorno ai tavoli da pranzo che avevamo a disposizione, nelle metropoli come nei deserti, nasce il nostro Kitchen Groove. Tablet e smartphone sempre incandescenti per creare beat ed effetti. Strumenti a corda che passano di mano in mano fra i sedili di un van. Idee, emozioni ed esperimenti come cibo per lo spirito per il nostro nuovo sound. Linguaggi innovativi e classici che si rincorrono, si intrecciano e si fondono in quel meraviglioso panorama in movimento che tra poco avrete modo di ascoltare anche voi».

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