Independence Day: Rigenerazione vent'anni dopo

Oggi in sala arriva il secondo capitolo di uno dei film di maggiore successo degli anni Novanta
Independence Day: Rigenerazione vent'anni dopo

Senza Will Smith, ma con una nuova generazione di eroi e gli immancabili Bill Pullman e Jeff Goldblum. Independence Day: Rigenerazione torna a vent’anni dopo il primo film e gli eventi che racconta si svolgono proprio  dopo lo stesso lasso di tempo.

Nel 1996, prima di essere annientati, gli alieni hanno fatto in tempo a lanciare un messaggio di aiuto nello spazio, ricevuto da una gigantesca astronave spaziale che torna sulla Terra per vendicare l’affronto subito dagli umani che avevano abbattuto la loro flotta da invasione.

In venti anni i terrestri hanno imparato a conoscere e utilizzare la tecnologia e le armi aliene. Una nuova generazione di combattenti si prepara al momento in cui un nuovo invasore dovesse bussare alla porta del pianeta Terra e in occasione del Giorno dell’Indipendenza 2016 le paure dell’umanità sembrano concretizzarsi. 

Manca Will Smith che del primo Independence Day fu il protagonista assoluto. Il suo personaggio, Steven Hiller, regalò alcune delle battute più indimenticabili di quella pellicola come il “Benvenuto sulla Terra” urlato a un invasore mentre gli sferra un pugno in faccia. In questo nuovo capito c’è suo figlio Dylan Hiller (Jessie Usher) a raccogliere il testimone. Torna Jeff Goldblum nei panni di David Levinson insieme a suo padre Julius, interpretato da Judd Hirsch. Torna anche Thomas Whitmore che nel primo film era il presidente che con il suo indimenticabile discorso carica le truppe prima dell’assalto delle forze terrestri contro il nemico arrivato dallo spazio. Nello stilare una classifica dei discorsi presidenziali più belli della storia, Forbes mise al primo posto proprio quello di Independence Day, che ha la voce e lo sguardo di Bill Pullman. Alla regia sempre Roland Emmerich. 

E se forse a questo secondo capitolo manca un po’ della forza del film del 1996, quello che non manca è di certo la spettacolarità. «Questo è molto più grande di ID4», racconta Jeff Goldblum, «ma lo spirito del film di divertire, stupire e meravigliare è rimasto intatto». E in effetti si resta a bocca aperta guardando un'astronave aliena che è una superstruttura di dimensioni incommensurabili, in grado di esercitare una spinta gravitazionale che semina distruzione sull'intero pianeta. La nave accende una nube incendiaria che si estende nell'atmosfera gettando la città di Singapore nell'oblio prima che qualsiasi cosa sia in grado di decollare e viene tutto risucchiato in un'orgia di distruzione: le Torri Gemelle Petronas della Malesia vengono scagliate sul London Bridge, e il Burj Khalifa di Dubai, la struttura più alta del mondo, fa precipitare la ruota panoramica di Londra nel Tamigi. Insomma, lo spettacolo è garantito. 

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