Hostiles, il western gode di buona salute

Il film di Scott Cooper ha aperto la Festa del Cinema di Roma
Hostiles, il western gode di buona salute© ANSA

ROMA - Sì, ha ancora ha senso fare western nel 2017: la dimostrazione è Hostiles. Il film di Scott Cooper, che ha aperto la Festa del Cinema di Roma, scuote, incanta e commuove. E lancia un messaggio chiaro, soprattutto in questo momento storico: basta divisioni, basta razzismo. E, soprattutto, la conoscenza è la vera chiave della convivenza pacifica. Non è il solito "volemose bene" all'americana, ma il racconto di una storia ambientata nel passato che vuole fare luce anche sul presente, indicando una strada e una speranza.

LA TRAMA - Ambientato nel 1892, racconta la storia di un leggendario capitano dell'esercito (Christian Bale) che accetta con riluttanza di scortare un capo guerriero Cheyenne in punto di morte (Wes Studi) e la sua famiglia fino alle loro terre natie. I due vecchi rivali affrontano un viaggio di proporzioni simili all’Odissea, mille miglia di cammino da Fort Berringer, un isolato accampamento nel Nuovo Messico, alle praterie del Montana. Durante il viaggio incontreranno una giovane vedova (Rosamund Pike), i cui cari sono stati assassinati in quelle pianure, e insieme dovranno sopravvivere a quel paesaggio spietato e alle ostili tribù Comanche.

OLTRE L'ORRORE - Scott Cooper nasconde poco, anche delle barbarie, vuole mostrare. L'intento è farci comprendere l'orrore per poi andare avanti, superarlo come fa il personaggio interpretato da una intensa Rosamund Pike. Senza dimenticare però, perché a volte è impossibile farlo. A proposito di attori, ottima l'interpretazione di Christian Bale, che mette in scena un soldato solo all'apparenza duro e intransigente. I 127 minuti del film passano senza grossi cali di tensione, tra imboscate, sparatorie, momenti più riflessivi e paesaggi mozzafiato. Nulla di sorprendente se dovessimo vedere Hostiles candidato agli Oscar.

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