Il "Musical" dei record

Dal 19 al 22 maggio al Pala Alpitour torna Notre Dame De Paris, show che ha emozionato quasi 3 milioni di persone
Il "Musical" dei record

Dal 19 al 22 maggio il Notre Dame De Paris arriva anche a Torino sul palco del Pala Alpitour. La versione italiana è affidata alle mani esperte di Pasquale Panella. Le coreografie e tutti i movimenti in scena sono curati dal grande professionista Martino Muller. I costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Ratz. La regia è affidata al maestro Gilles Maheu. Un team di artisti dalle caratteristiche molto diverse, ma tutti di fama internazionale, senza i quali quest’opera non sarebbe diventata il grande capolavoro che è adesso. Un successo travolgente non solo in Francia e in Italia. Notre Dame de Paris ha anche toccato i più importanti teatri internazionali: dall’Inghilterra alla Svizzera, dalla Russia alla Cina, al Giappone, Corea e Canada. Ovunque ha fatto registrare un record di presenze senza precedenti.

Uno spettacolo originale, dalle musiche sublimi, dalle parole emozionanti e dai ritmi inconfondibili. Un’opera che secondo la critica ha cambiato e innovato lo stile delle moderne esibizioni teatrali. È il Notre Dame de Paris, uno “spettacolo della musica” firmato Riccardo Cocciante e Luc Plamondon. Lo show teatrale trae ispirazione dal romanzo storico più famoso di Victor Hugo datato 1831. La celebre storia di Esmeralda e Quasimodo viene raccontata con un’alchimia unica e con dialoghi e musiche davvero toccanti. Notre dame de Paris debuttava al Palais des Congrès di Parigi il 16 settembre 1998. Viene accolto subito con un successo senza precedenti nel paese d’origine, soprattutto per aver saputo innovare lo stile degli spettacoli musicali moderni. Quattro anni dopo, David Zard ne ha prodotto la versione italiana. Il 14 marzo 2002, infatti, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la “prima” del musical che ha registrato molteplici “tutto esaurito” e ha emozionato quasi tre milioni di persone.  Dopo circa mille repliche in undici anni e dopo quattro anni di assenza, l’opera torna in Italia, prima a Milano, poi a Bari, Napoli e Firenze, conquistando anche in questa occasione un grande successo di pubblico. 

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