Tuttosport Book Award: vince “Dio è morto”

La biografia di Vandenbroucke scritta da McGrath è il libro dell'anno scelto dalla nostra giuria
Tuttosport Book Award: vince “Dio è morto”

In principio fu Piero Trellini con “La partita. Il romanzo di Italia-Brasile”. È stato il primo vincitore del Tuttosport Book Award, il premio che abbiamo istituito come naturale conseguenza della pagina che, ogni sabato, vi racconta la letteratura sportiva. Anche il 2023 è stato un anno importante, con numerose pubblicazioni meritevoli e la conferma della vitalità di uno dei pochi generi, insieme ai libri per ragazzi, nei quali si registrano segnali incoraggianti in un paese dove la lettura continua a essere passione per pochi.

Con “Dio è morto”, Andy McGrath ha realizzato una straordinaria inchiesta su Frank Vandenbrouke, talento prodigioso e fragilità enorme. Infiammò i tifosi vincendo pezzi di storia del ciclismo come la Parigi-Bruxelles, la Parigi-Nizza, la Gand-Wevelgem e la Liegi-Bastogne-Liegi, il suo capolavoro. E proprio lì, appena venticinquenne, all’apice di una storia ancora in buona parte da scrivere, Vandenbroucke cominciò un tormentato e inesorabile declino: contratti non rispettati, litigi con i direttori sportivi, droga, crisi coniugali, tentativi di suicidio. Non aveva ancora 34 anni quando venne trovato morto in una stanza d’albergo in Senegal. McGrath è riuscito nell’intento di raccontare i due VdB, il campione irresistibile e l’uomo sofferente, e lo ha fatto con testimonianze di prima mano che ci consegnano il ritratto di un maudit dello sport. Ecco perché la nostra giuria ha scelto di collocare al primo posto della classifica il libro pubblicato da Mulatero.

Molto appassionante è anche “Afferrare un’ombra” (minimum fax), che si è piazzato per pochissimo in seconda posizione. Con il rigore dell’accurata ricerca storica, Tommaso Giagni ha gettato nuova luce sulla vita di Jim Thorpe, nativo americano che fu tra i più versatili sportivi della prima metà del Novecento, eccellendo nel baseball e nel football americano e vincendo due ori olimpici nel pentathlon e nel decathlon, medaglie ritirate per il suo passaggio al professionismo - ufficialmente: ma nessuno ha mai dubitato sul fatto che le sue origini avessero inciso in un mondo nel quale il razzismo era ancora molto radicato - e poi restituite quand’era morto da quasi trent’anni.

Tra i tantissimi titoli di calcio ne abbiamo scelti cinque che brillano per originalità e documentazione: dai numeri e dalle geometrie raccontati da Paolo Alessandrini in “Matematica in campo” (Hoepli) a “Il calcio è musica”, la biografia romanzata di Sandro Puppo scritta da Matteo Eremo per Mattioli 1885, da “La gara di ritorno” in cui Gregorio Scorsetti ha celebrato i cinquant’anni della partita mai giocata tra Cile e Unione Sovietica (66thand2nd) a “Ferenc Puskás. Il campione dei due mondi” di Claudio Minoliti (Minerva), fino alle dodici storie raccolte in “Fubbàl” da Remo Rapino (minimum fax). Completano la top ten il divertentissimo “Se piove, rimandiamo” di Nicola Pietrangeli (e Paolo Rossi, pubblicato da Sperling & Kupfer), l’appassionante “Dream Games” di Alessandro Mamoli, ex cestista e oggi giornalista (Rizzoli), e la miniera di aneddoti scelti da Nicola Roggero per “Storie di atletica e del XX secolo” (add).

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