Moto, una giornata particolare nel Ranch di Valentino Rossi

Siamo stati nella Academy con i ragazzi del team Sky VR46. In pista con Migno, Bagnaia e Bulega
Moto, una giornata particolare nel Ranch di Valentino Rossi

TAVULLIA - Il Paese dei Balocchi esiste, ma non è come lo raccontava Collodi. Si chiama Motor Ranch, è una biscia (come il vecchio nome di questo podere) di sabbia chiara arrotolata più volte su sé stessa tra le colline di Borgo Santa Maria, una frazione di Tavullia, il centro della passione dove tutto è giallo e caratterizzato dal numero 46, anche i limiti di velocità. Non ci sono libri, vero. Ma scuola e maestro sì. Valentino Rossi. E si studia. Tanto. Tutti i giorni, weekend compresi. Ci vorrebbero andare tutti, ma quasi tutti restano fuori dalla porta, al massimo in un piccolo recinto ricavato sopra l’ingresso, in un prato, dove quando alla fine della mattinata troviamo una decina di curiosi. «Hanno sentito il rumore e sono venuti, pensando che c’era Vale. Anch’io lo facevo da piccolo quando lui ci girava solo con i suoi amici. Adesso sono qui sempre, perché sono nella sua Academy. Una figata» racconta Andrea Migno, buono come Pinocchio, ma incapace di dire bugie: al massimo piega la testa sulla destra, capisci che è a disagio. O annoiato. E’ lui che mi viene a prendere alla stazione di Rimini con una Palio familiare grigia piena di adesivi M16no. E’ lui che mi porta nel Paese dei Balocchi delle moto, dove ci raggiungono Nicolò Bulega e Francesco Bagnaia, i tre allievi che fanno parte dello Sky Racing Team VR46, la prima squadra italiana ad aver portato sul podio tre piloti nella stessa stagione, non una classe elitaria («qui siamo tutti uguali e tutti sistemati bene»), ma come dice Andrea «il top del top, una squadra di Moto3 che sembra di MotoGP. E poi sei nel mondo Sky. Non puoi chiedere di più... O meglio, noi abbiamo chiesto di conoscere Diletta Leotta, ma non è ancora successo...».

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