Bastianini frena per scaramanzia ma vince la prima sfida Ducati in pista

Divertimento e una buona dose di sano agonismo nello slalom gigante che conclude il lancio della stagione rossa in Trentino
Bastianini frena per scaramanzia ma vince la prima sfida Ducati in pista

CAMPIGLIO - Scaramanzia rispettata, ordini di scuderia no. Perché all'istinto del pilota non si comanda. Enea Bastianini si aggiudica il primo confronto interno dell'anno in pista, anche se sulla neve e non sull'asfalto. Terreno di scontro lo slalom gigante che ha chiuso la tre-giorni di “Ducati in Pista” a Madonna di Campiglio, la presentazione colossale ma allo stesso tempo familiare e soprattutto nel meraviglioso contesto delle Dolomiti del Trentino dei team ufficiali di Borgo Panigale. MotoGP, Superbike (con Alvaro Bautista e Nicolò Bulega già volati a Jerez per i test) e della nuova avventura Off-Road.

"Enea e Pecco, andate piano"

Rispettando la filosofia Ducati, che non si accontenta mai dei traguardi raggiunti ma alza sempre l'asticella, quest'anno la gara, che ha coinvolto anche giornalisti e sponsor, si è disputata sulla parte intermedia della pista 3Tre, quella che porta al Canalone Miramonti. Uno degli stadi dello slalom più affascinanti e complessi del mondo. Due cambi di pendenza, quasi il doppio delle porte per due manche di ben oltre quaranta secondi. E una tracciatura impegnativa, che girava parecchio. Specie sul ripido iniziale e sul secondo dosso. Motivo per cui Gigi Dall'Igna, ottimo sciatore e appassionato della neve (il figlio 12enne nei giorni scorsi ha disputato il primo SuperG della giovanissima carriera in Val di Fassa), ha ripetuto come un mantra ossessivo "Enea vai piano, ci sono i test", "Pecco vai piano" ad entrambe le partenze.
Il torinese, due volte campione del mondo, ha rispettato molto fedelmente l'ordine del gran capo, cercando le giuste linee ma non l'azzardo e la prestazione, completando entrambe le manche con tempi da top10 (insomma Q1 immediata già alla prima uscita...). E con un parziale della second hit che dice moltissimo anche della sua appartenenza all'Academy VR46 e al suo essere erede di Valentino Rossi: 46"46. Il romagnolo invece, anche perché sta mordendo il freno per riscattare l'opaco 2023 e meritare la conferma ha ubbidito nella prima manche. Pare più per un motivo scaramantico: l'anno scorso aveva vinto la gara in assoluto e poi ha vissuto una stagione tormentatissima per gli infortuni. Nella seconda invece ha dato una manata di gas, togliendo tre secondi e realizzando il tempo migliore del vincitore finale, l'inviato di Radio Rai, Luca Cesaretti. Un confronto risoltosi per appena 23 centesimi: 1'24"77 contro 1'25"03.

Ducati, la sfida nella sfida

La sfida nella sfida tra il management Ducati se l'è aggiudicata Claudio Domenicali, e non certo (e solo) perché è l'amministratore delegato. La scelta di Campiglio non è dovuta solo alla collaborazione tra Audi e Trentino, ma proprio per la sua passione per lo sci. Unita a uno spirito competitivo fortissimo. Dall'Igna battuto di due secondi (1'34"18 a 1'36"93). Così come Davide Tardozzi ha dovuto inchinarsi di pochissimo a Paolo Ciabatti. Tutto festeggiato con Franciacorta, polenta carbonera, strudel e tanti sorrisi. E ora ci si sposta sull'asfalto. Bollente. Primi test ufficiali a Sepang, in Malesia, dal 6 all'8 febbraio.

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