© EPAMADRID - «Cosa mi impressiona di Valentino? Che dopo tutti questi anni è sempre al top, incredibile». «Cosa mi impressiona di Maverick? Ha già dimostrato di essere molto veloce, fin troppo e troppo in fretta, anche con la Yamaha. Sinceramente speravo di mettesse più tempo... Devo capire come essere più veloce di lui». Dopo aver festeggiato insieme il 23° compleanno del nuovo compagno di squadra, Valentino Rossi e Maverick Vinales si sono scambiati complimenti a Madrid, dove la Yamaha ha svelato la nuova M1 (il blù è più scuro e brillante) nel quartier generale dello sponsor Movistar in attesa dei primi test e del primo GP (26 marzo in Qatar). L’assalto al titolo, il 10° per la leggenda di Tavullia, il primo in MotoGP per Vinales dopo l’addio di Jorge Lorenzo ha dimostrato che Valentino è carico e voglioso. E che è pronto a collaborare con il giovane spagnolo («ho sempre avuto compagni forti, ti spinge ed è un bene pure per lo sviluppo della moto»), ma che vuole stare davanti. Anche a costo di qualche vecchio trucchetto (l’esperienza conta qualcosa no?), come dimostra la divertente gag iniziale davanti a una scacchiera, con Rossi che invita Vinales a conoscere i vertici di Movistar ma poi torna subito al tavolino per spostare il re del primo rivale e dargli scacco...
Una buona dose di autoironia, ma sicuramente in pista sarà battaglia anche interna. Fin dal primo test invernale a fine mese in Malesia. «Bisognerà mettere in fretta a posto la nuova moto - afferma Valentino -. Il potenziale è molto buono, l’ho visto soprattutto nelle prove di fine novembre a Sepang, ma non dobbiamo fare errori. Il decimo titolo? L’importante sarà essere veloce per competere per la vittoria tutte le domeniche, poi penseremo al Mondiale. Dipenderà anche dal potenziale della moto e degli avversari. Io mi sono preparato. E bene». Vinales però non si fa impressionare, l’ha dimostrato già nel primo test a Valencia con il miglior tempo in entrambi i giorni di prove, appena salito sulla M1. «E’ una moto perfetta per il mio stile, mi aiuta nell’accelerazione in uscita di curva - avverte lo spagnolo -. Sapevo che sarei stato veloce, non così in fretta. Farò di tutto per essere il Maverick più veloce di sempre». E oggi sentiremo a Bologna cosa dirà Jorge Lorenzo nel lancio della Ducati. Motori ancora spenti, animi già accesi.