MotoGp Honda, Marquez: «Non sono qui per vincere»

In Qatar il campione del mondo in carica parte senza aver fatto gli ultimi test per infortunio. Dani Pedrosa, invece, sente di poter partire col piede giusto

LOSAIL – Marc Marquez è uno abituato a stupire e a ribaltare i pronostici, per il Gp inaugurale del 2014 la sorpresa del campione del mondo in carica è l'annuncio di non essere in Qatar puntando al primo posto del podio. «Sono in grado di camminare e quindi penso di potermi trovare bene in sella. Certo non posso dire di essere qui per vincere perché ho perso due test anche se nel primo ero andato bene», dice il pilota Honda, reduce dall'incidente al piede durante lo stop invernale. «Credo che l'infortunio sarà il problema maggiore, devo verificare nel week-end come va il piede, sarà difficile soprattutto nelle curve a destra». Sui nuovi regolamenti approvati ieri in via definitiva per la MotoGp, Marquez esprime qualche perplessità: «Forse per i fan sarà strano sono cambiati due o tre volte negli ultimi anni, ora ci sono due categorie open e factory e penso che alla fine avranno prestazioni simili, con vantaggi e svantaggi. Senz'altro dovremo trovare un modo perchè ci sia una solo categoria».

PEDROSA COL PIEDE GIUSTO – Il suo compagno di squadra, Daniel Pedrosa, appare più fiducioso. «Ho fatto degli ottimi test questo inverno, è passato molto tempo dall'ultima gara ed ora eccoci qui, non vedo l'ora di cominciare e di divertirmi. Spero di cominciare con il piede giusto, partire bene è importante per tutti anche se la stagione è molto lunga, quasi 9 mesi, 18 gare da cui tirar fuori il meglio». Losail non è uno dei suoi circuiti preferiti, ammette Dani, che però spera «di tirar fuori il meglio dall'assetto di gara. Svantaggi dal serbatoio a 20 litri delle moto Factory rispetto ai 24 delle Open? E' una domanda prematura, la scorsa stagione abbiamo corso con piu' litri nel serbatoio ma è la stessa condizione per tutti». Anche per Pedrosa il cambio delle regole «non è la situazione ideale. Siamo in un'era di cambiamenti ogni 5 minuti, non è facile garantire che tutti corrano con le stesse condizioni e rendere migliore lo spettacolo. Bisogna aspettare per trovare l'equilibrio giusto, anche in F1 ci sono continui cambiamenti».

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