MotoGp Yamaha, Rossi: «Lorenzo fortissimo, difficile da battere»

Nel box Yamaha con il nove volte campione del mondo si racconta a Sky Sport MotoGP HD tra ricordi del passato e obiettivi del presente
MotoGp Yamaha, Rossi: «Lorenzo fortissimo, difficile da battere»© www.imagephotoagency.it

SCARPERIA - «Sorpreso di ritrovare un Lorenzo così efficace nelle ultime due gare? Sono rimasto più sorpreso di vederlo non tanto competitivo nelle prime gare. Però adesso è tornato un grande Lorenzo: molto forte, più efficace». Così Valentino Rossi parla del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo in un'intervista esclusiva a Sky Sport MotoGP HD che andrà in onda questa sera alle ore 18. «I miei risultati delle prime gare lo hanno aiutato a crederci di più. E quindi adesso è un Lorenzo fortissimo, che sarà difficile da battere. - prosegue Rossi - La nostra moto è più efficace in gara rispetto alla qualifica. Anche Jorge non ha fatto tante pole position. Però, adesso, per vincere bisognerebbe partire nei primi cinque».

VALENTINO SI RACCONTA - Nel box Yamaha con il nove volte campione del mondo si racconta tra ricordi del passato e obiettivi del presente.  «L’ultimo anno che non ho corso, nel 1994, siamo partiti da Misano con gli scooter alle 4 di mattina. Siamo arrivati al Mugello sabato mattina alle 8, dopo aver fatto il Muraglione con il mio Zip 50! - racconta il Dottore - In moto in strada? Certo che ci vado, con il mio casco Rossi Replica. Uno può pensare che sia un motociclista con il casco di Valentino. In passato hanno provato anche a sfidarmi. E al semaforo, quando mi hanno riconosciuto... Cross, Motard, Dirt track...Un po’ sono mode ma ognuna di queste specialità aiuta a guidare una MotoGP. La verità è che siccome ci sia allena tanto in palestra, il giorno che puoi andare con qualsiasi moto va benissimo!»

I CALZETTI E... L'M1 - «In passato andavo in paranoia per scegliere i calzetti. - prosegue ancora Rossi - Allora ho deciso di fare i calzetti tutti uguali. Ma in realtà anche i calzetti tutti uguali non lo sono veramente. C’è sempre qualche piccola differenza. Con le mie due M1, invece, non è così: sono più uguali dei calzetti! L’M1 è come quando stai sempre con tuo figlio e ti sembra che non cresce mai. Ma se arriva uno che lo vede una volta l’anno, ti dice subito che è cresciuto. L’occhio attento – o uno che la conosce bene – capisce che si sta evolvendo».

BELLO LAVORARE CON PILOTI GIOVANI - «Se vinco o faccio una bella gara, quando torno a casa la guardiamo tutti insieme. - prosegue ancora Rossi - Rimanere nell’ambiente anche dopo aver smesso di correre? Sicuramente non facendo più il pilota sarà molto meno divertente. Però, più che rimanere nell’ambiente, ho già iniziato a lavorare per i piloti giovani, che è la cosa più bella». E a questo proposito conclude: «Con i piloti del VR46 Riders Academy mi diverto molto, sono prima di tutto un loro tifoso e so che gli posso insegnare un sacco di cose. Per me è molto importante allenarmi con loro, perché vanno forte. Serve tanto anche a me».

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