Passione "rossa" per Giacobazzi (Zelig): "Sogno la vittoria Ducati in Qatar"

Il comico è un grande appassionato di moto e della “rossa” di Borgo Panigale e domenica sarà davanti alla tv per tifare i due piloti italiani
Damiano Fiorentini

Irresistibile, esilarante, unico nel suo genere. Una comicità innata, ben educata da anni di studio e gavetta. Oggi, a fronte di 20 anni di carriera, si mette a nudo. In “Un po’ di me” dove la poesia è parte integrante dello spettacolo, Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, filosofo della piadina romagnola (per via delle sue origini) fa conoscere maggiormente l'uomo oltre l'artista. 

"La libertà comincia dall'ironia" -  sosteneva Victor Hugo
“Possedere una buona dose di ironia aiuta sicuramente il dialogo e stempera le discussioni”.

A suo avviso cosa rende complessa e complicata la comunicazione tra due o più individui?
“Oggi, purtroppo, la mancanza della linea telefonica. Ci siamo abituati a parlare senza incontrarci e credo sia invece importante recuperare la voglia di comunicare guardandoci negli occhi”.

Come fa a mettersi a nudo, dopo 20 anni di carriera, nel nuovo spettacolo "Un po' di me"? 
“E’ stata la voglia di far conoscere al pubblico, oltre al personaggio, anche l’uomo. Racconti della mia vita simile a quella di molti, con gioie, problemi e risate”. 

Ci sarà anche uno spazio dedicato alla poesia. Poesia per Lei è…
“La poesia è Emozione. Può nascondersi dietro una risata, in una canzone, in un opera d’arte, negli occhi curiosi di un bambino o in una nuvola”.

Quando scrive uno spettacolo, quante volte lo rielabora prima di darlo in pasto al pubblico? E quando ha la riprova che faccia realmente ridere?
“Non ho avuto bisogno di scrivere molto in questo caso, tutti gli episodi che racconto li ho vissuti in prima persona, fanno parte della mia vita. In genere scrivo solo una traccia, il filo logico che unisce le parti del discorso e poi lo si prova direttamente col pubblico, l’unico giudice attendibile. Se ridono è fatta”.

Per fare il comico è importante essere anche un po' “Peter Pan”? Lei lo è?
“Come tutti, un po’ lo sono stato. Poi si cresce e, se si vuole costruire qualcosa, qualche responsabilità bisogna assumersela. Ogni tanto però un colpo di sana follia non guasta”.

Dietro a un grande uomo c'è sempre una grande donna. E dietro di Lei, Giacobazzi, chi c'è?
“Più che dietro direi a fianco a me. Dal punto di vista familiare mia moglie e mia figlia. Dal punto di vista professionale una lunga gavetta e una bella carriera che spero continui, devo ancora finire di pagare il mutuo…”

Sport e comicità quando vanno di pari passo? Lei si sente più calciatore, motociclista o...?
“Nel mio caso vanno a braccetto…sportivamente sono una frana. Come calciatore sono un disastro: ho giocato in tutti i ruoli fino ad arrivare in porta, dove mi sono rotto tibia e perone durante una partita tra amici! Ho una passione sfrenata per le moto e qualche anno fa andai anche in pista, ovviamente a livello amatoriale”.

Siamo a poche ore dall'inizio della nuova stagione di MotoGP: la vedremo sempre aggirarsi tra i paddock a tifare in prima fila?
“Come ogni stagione, non posso mancare. Per me è il paese dei balocchi, come per un bambino andare a Mirabilandia. Non riesco a stare lontano dalle piste e dalla mia amata Ducati. Ho il cuore desmodromico, e mi auguro di poter vedere le nostre rosse davanti a tutti e i nostri piloti sul gradino più alto del podio. Quindi l’augurio lo faccio a tutti i piloti italiani: Dai de gasss!”

Come dimenticare il brutto finale della scorsa stagione e ripartire alla grande? 
“Un pessimo finale per un campionato, fino a quel momento strepitoso. Vale è molto motivato, ma anche gli altri non scherzano e soprattutto hanno qualche anno in meno. 

Valentino quest'anno potrà sbaragliare la concorrenza se...?
Potrà sbaragliare la concorrenza arrivando sempre davanti a tutti…questa era facile” (sorride, Giacobazzi).

Passando la palla al calcio, gli episodi più simpatici e quelli da ricordare di questo campionato? E sportivi in generale?
“Il Bologna che batte il Napoli e il Milan sono stati due simpaticissimi episodi. Spero nel terzo: battere la Juve (prima o poi…). Sportivi in generale non te lo so dire perché il motomondiale deve ancora iniziare. Sarebbe simpatico vedere la Ducati vincere la prima gara. Forza ragazzi!”

A 2 mesi dalla fine del campionato, i suoi (presunti) verdetti? Cosa si aspettava e dove è rimasto sorpreso?
“Probabilmente la Juve vincerà lo scudetto e Il Milan licenzierà l’allenatore. Sono stato piacevolmente sorpreso dal cambio di allenatore e dell’ottimo cambio di passo del Bologna”.

Dulcis in fundo per metterla in imbarazzo che domanda dovrei farLe?
“Non saprei immaginarlo, non mi imbarazzo facilmente”.

 

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