MotoGp, il calcio di Rossi alla tifosa? Per il tribunale «non è reato»

I giudici di Requena hanno stabilito che il contatto tra il Dottore e la signora, che si stava scattando un selfie nel paddock di Valencia, non ha rilevanza penale
MotoGp, il calcio di Rossi alla tifosa? Per il tribunale «non è reato»

ROMA - Non vi è luogo a procedere contro Valentino Rossi. È quanto ha stabilito in primo grado il tribunale di Requena, dopo aver esaminato la denuncia di Ana Cabanillas Vazquez. A novembre, prima del Gp di Valencia, la donna spagnola stava scattando un selfie nel paddock e intralciò involontariamente Rossi, a bordo dello scooter con il quale di solito i piloti su muovono fuori dalla pista. Il Dottore, per farsi largo, la scostò con un piede. Secondo i media spagnoli si trattò di un vero e proprio calcio: di qui la denuncia della signora Vazquez. Oggi si apprende che i giudici spagnoli hanno archiviato il procedimento.

NESSUN CALCIO Nella motivazione - riporta il quotidiano spagnolo As - si legge il perché: «i fatti riportati non hanno rilevanza penale». In pratica, nella sua denuncia, la signora Vazquez avrebbe fatto riferimento solo ai cattivi modi di Rossi nel farsi largo, ma non avrebbe menzionato in nessun modo calci o comportamenti violenti. Motivo per cui la denuncia è stata archiviata.

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