Ducati, una stagione per sognare in grande

Le vere novità, soprattutto quelle aerodinamiche in un nuovo regolamento tutto da interpretare, arriveranno fra pochi giorni a Sepang
Ducati, una stagione per sognare in grande

BOLOGNA - Magia, fantasia, metodo. In tre parole e altrettanti secondi Jorge Lorenzo descrive al meglio la sfida Ducati, l’essenza del rosso italiano delle due ruote motorizzate, al lancio della nuova stagione. Giorgio, come lo chiama Gigi Dall’Igna che più di tutti l’ha voluto per chiudere il cerchio del suo lavoro per riportare la Ducati al Mondiale («con lui ci siamo tolti tutte le scuse per non vincere, ora possiamo solo vincere»), è qui a Borgo Panigale, dove i lavoratori dell’azienda l’hanno accolto «con amore che mi ha travolto: solo qui vale veramente la pena dire benvenuto in famiglia»), per riuscire dove Valentino Rossi ha fallito (forse la motivazione più grande per il suo addio alla Yamaha): conquistare il titolo che manca dal 2007, con Casey Stoner. E’ un Lorenzo sereno ma convinto («temevo di trovare una moto nervosa, invece è potente e stabile, sono molto contento»), pronto «a dare sul qualcosa in più per migliorarci piano piano». Un approccio propositivo, anche nei confronti di Andrea Dovizioso, rimasto «per chiudere un lavoro» e carico come mai per la sfida interna con un cinque volte campione del mondo. E poi c’è la GP17, quella senza ali. Anche se quella che abbiamo visto sul palco non è quella che vedremo in Qatar a fine marzo. Le vere novità, soprattutto quelle aerodinamiche in un nuovo regolamento tutto da interpretare, arriveranno fra pochi giorni a Sepang, in Malesia, dove il collaudatore di lusso Stoner e o stakanovista Pirro inizieranno le danze prima dell’esordio dei piloti ufficiali. E di una stagione per sognare in grande.

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