MotoGp, Ducati lancia Lorenzo: «I suoi sforzi saranno ripagati»

Parole d'elogio al pilota da Davide Tardozzi e Paolo Ciabatti, team manager e direttore sportivo del gruppo
MotoGp, Ducati lancia Lorenzo: «I suoi sforzi saranno ripagati»© Gaetano Piazzolla FOTO G.PIAZZOLLA-AG ALDO LIVERAN

TORINO - Il futuro è uno scenario roseo nel quale pescare a mani aperte. Il pensiero ottimista della Ducati è figlio di una convinzione: lo sforzo, l'impegno e il risultato raggiunto da Jorge Lorenzo, destinatario delle belle parole spese da Davide Tardozzi, team manager della Ducati MotoGP. Lo spagnolo - che ha chiuso la stagione appena messa in archivio con il settimo posto e tre podi all'attivo - è pronto a ripartire mettendo a frutto ciascuno degli insegnamenti e dei frutti messi in cascina: Tardozzi ha ribadito che «Jorge ha fatto un enorme sforzo per cambiare il suo stile di guida, per adattarlo alla Ducati e alla fine ha ottenuto dei risultati».

TUTTO SU JORGE L'ex Yamaha, ha detto il team manager, «non ha ancora ciò di cui ha bisogno per essere veloce, ma riuscire a garantirglielo è un nostro problema. Dobbiamo consentirgli di essere ancora più veloce perché è riuscito ad adattarsi alla moto e, da ora in avanti, tutte le volte che riusciremo a fare dei passi avanti Jorge ne beneficerà in velocità». Nessun dubbio sulle modalità di intervento: «Dobbiamo lasciargli tenere la moto in mano all'ingresso dell'angolo e portare la velocità d'angolo molto più repentinamente, sappiamo che si può». Frasi e concetti ripresi - e confermati - anche dal direttore sportivo, Paolo Ciabatti: «Sappiamo che dovremo sviluppare la moto per aiutare lo stile di guida di Jorge, abbiamo fatto alcuni passi nella giusta direzione. Penso che con il nuovo pacchetto aerodinamico Jorge già abbia avuto una sensazione migliore nella parte anteriore».

UNA SANA RIVALITA' In ultimo, Tardozzi ha parlato anche della sana rivalità tra i due compagni di squadra, Lorenzo e Andrea Dovizioso: «Per Andrea avere un pluricampione come Lorenzo in team è stato positivo perché penso che Jorge abbia in qualche modo aiutato Dovi a convincersi di poter essere un grande pilota, non solo un pilota veloce».

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