MotoGp Italia, Rossi: «La Yamaha qui ha sempre funzionato bene»

La base di partenza sarà quella di Le Mans, dove il Dottore si è piazzato terzo
MotoGp Italia, Rossi: «La Yamaha qui ha sempre funzionato bene»© Alessandro Giberti Ph

SCARPERIA – Il Mugello è una pista famigliare a Valentino Rossi e il Gran Premio d'Italia una gara che lo esalta, «la pista è fantastica». Il Dottore qui non vince dal 2008, anche se i suoi numeri su questo circuito sono da record: il nove volte campione del mondo qui ha collezionato sette vittorie di fila dal 2002 al 2008 in MotoGP, alle quali si aggiungono tre terzi posti (2009, 2014 e 2015), due vittorie e un podio nella piccole cilindrate. «È importante per noi capire qual è il nostro livello. Partiremo con una base simile a quella di Le Mans», ha anticipato il pilota della Yamaha durante la conferenza stampa.

LORENZO IN YAMAHA? Alla domanda se Lorenzo, in rotta di collisione con la Ducati, dovesse tornare in Yamaha, Rossi ha riconosciuto che, se così fosse, avrebbe un pilota competitivo in squadra, «ma la situazione è simile a quest'anno con Zarco che va molto forte, in Yamaha ci sono sempre piloti molto forti, ma quando hai una moto così veloce hai sempre motivazioni molto alte». Sull'addio di Zidane al Real Madrid ha detto che «era il momento giusto di lasciare» perché il calcio è diverso dalla MotoGP, «nel calcio c'è spesso bisogno di nuove motivazioni. Noi dobbiamo cercare di migliorare la moto da qui alla fine della stagione. Al Mugello c'è un'atmosfera speciale, tutti i tifosi aiutano parecchio, la Yamaha ha sempre funzionato bene su questa pista».

UNA DONNA IN ACADEMY? Il talento di Ana Carrasco hanno attirato l'attenzione di Rossi: «Noi la seguiamo, ha già vinto una gara e quest'anno è in testa al campionato, spero possa vincere. L'Academy è aperta alle donne, non è riservata agli uomini». Non si aspettava, invece, Mir in Suzuki, anche se «sembra proprio il pilota del momento. La MotoGP è il punto di arrivo per molti piloti, ancor prima di aver vinto un Mondiale in Moto2 o in Moto3. L'anno prossimo molti piloti della Moto2 proveranno a metterci in difficoltà».

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