«La gente diceva che con questa moto non si poteva vincere nel mio stile, invece qui l’ho fatto» dice Jorge. Ma non c’è rabbia. Per una volta il maiorchino è finanche pacato nelle sue parole che però suonano dure. Specie quelle in risposta a chi gli chiede se questo risultato cambierà il futuro, riaprendo una trattativa con la Ducati. «Sfortunatamente è troppo tardi». Motivo del contendere alla fine è un serbatoio, un dettaglio apparentemente insignificante che ha cambiato l’ergonomia della Desmo, ma che rappresenta uno spartiacque nella mente e nel polso di Lorenzo. «Molti dicevano che il mio metodo non era quello giusto (un riferimento anche a Dovizioso?, ndr), ma io sapevo di cosa avevo bisogno. Il nuovo serbatoio mi ha dato più fiducia e permesso di sprecare meno energie. Erano mesi che lo chiedevo, è arrivato solo adesso…». Il vero punto della discordia, il fatto di non essere stato ascoltato, creduto. «Sapevo che servivano tempo ed alcune cose per esprimere il mio potenziale - continua il maiorchino - peccato che Ducati non me l’abbia date prima, perché sono sicuro che avrei raccolto tanti podi e che la prima vittoria sarebbe arrivata da tempo. Pensare al passato però non serve, come ora è facile parlare: bisognava credere in Jorge Lorenzo prima».