I 40 di Citroen CX, l'auto venuta 'dallo spazio'

1974: esce una delle auto più avveniristiche mai lanciata sul mercato, la Citroen CX, erede della DS e destinata a vincere il premio Auto dell'Anno. Le immagini.
I 40 di Citroen CX, l'auto venuta 'dallo spazio'
Quando uscì la CX sembrava un'astronave: così diversa, con le sue sospensioni idropneumatiche che la sollevavano magicamente all'accensione, il servosterzo, il volante monorazza e la plancia che sembrava uscita da Star Trek, grazie ai due blocchi di comandi (battezzati appropriatamente "satelliti") che affiancando il volante consentivano al guidatore di "comandare la nave" senza staccare le mani dallo stesso. 

Fu un parto travagliato, quello della CX: il 1974 era la vigilia della grande crisi petrolifera e Citroen all'epoca non se la passava bene. La Casa francese fu costretta a vendere Maserati a De Tomaso e a far entrare un nuovo socio, Peugeot, per evitare la bancarotta. Per questo l'erede della DS, pur presentando notevoli innovazioni, dovette inizialmente accontentarsi dei motori meno potenti della grande cugina, il 2000 ed il 2200 a carburatore, che qui erano montati trasversalmente e ruotati in avanti di alcuni gradi per prender posto sotto al filante cofano della vettura. Le potenze non erano esaltanti, ma grazie all'aerodinamica eccezionale e alla leggerezza del modello, la CX "dava la paga" a parecchie concorrenti tedesche (per non parlare delle italiane) e nel Belpaese fu subito apprezzata.
Anche nella versione diesel, all'epoca sinonimo di povertà e ritenuto più adatto ai camion che alle auto, per via del torbido fumo che usciva dagli scarichi e per il borbottare del motore ai bassi regimi. Ma il carburante scarseggiava per colpa della guerra del Kippur e toccava ingegnarsi: i tecnici si misero al lavoro e col motore 2200 Diesel la CX filava ad oltre 145 km all'ora. Niente male per l'epoca! Nel 1978 la cilindrata crebbe sino a due litri e mezzo e la potenza raggiunse i 75 cavalli, mentre la velocità massima crebbe sino a 156km/h. Nel 1984 arrivò la seconda serie e la versione diesel raggiungeva i 175 km/h, mentre nell'87 il motore fu portato a 120 cavalli, in grado di raggiungere i 200 chilometri di velocità di punta. "Taci benzina!" fu il claim dell'eloquente campagna di lancio.
La nuova Citroën fu accolta con entusiasmo anche nel nostro Paese, grazie alla linea moderna e all'appeal giovane che contrastava con la DS, lussuosa ma "da cumenda". In Italia il modello più richiesto era la CX 2000, che coi suoi cento cavalli scarsi, poteva raggiungere i 170km/h grazie alla profilatura aerodinamica ma lenta nella ripresa per scarsità di cavalleria. Certo, c'erano i modelli 2200 e da lì a poco i 2400, prima a carburatore, poi anche ad iniezione che filavano ben oltre i 180 orari ed avevano 130 cavalli di potenza ed ottima coppia, ma su queste auto gravava la “tassa di lusso” ed il 38% di IVA, oltre ad essere “indeducibili” ai fini fiscali. Gli anni '80 e la CX2 non sorrisero a Citroen: la concorrenza tedesca si era rafforzata, con Audi, BMW  e Mercedes che tornavano all'attacco con una gamma rinnovata, affiancata dalle risposte italiane Fiat Croma.Lancia Thema e Alfa 164. Il canto del cingo fu nel '91, quando la CX seconda serie venne sostituita dalla pur ottima, ma meno affascinante XM: durante la sua carriera la CX venne prodotta in circa 1 milione 200 mila esemplari e nel '75, anno del debutto sul mercato, guadagnò meritatamente il premio Auto dell'Anno. Il futuro era arrivato.  

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