Noleggio auto e car sharing, ecco come cresce il settore in Italia

Secondo la 22esima edizione del Rapporto ANIASA, nel nostro Paese quasi una vettura nuova su tre è immatricolata dagli operatori del settore
Noleggio auto e car sharing, ecco come cresce il settore in Italia

Il settore auto in Italia (e non solo) non ha attraversato un periodo semplice, ma alcuni settori come quello nel noleggio stanno lentamente riportando la situazione a livelli stabili. Alcune preziose informazioni arrivano dalla 22esima edizione del Rapporto ANIASA che ha evidenziato come le attività di noleggio a breve termine e il car sharing siano in ripresa, accompagnate da un boom del noleggio a lungo termine tra i privati. L’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, poi, non ha dubbi: per centrare gli obiettivi fissati al 2035, il nostro Paese non ha alternative a rivedere il peso fiscale sui servizi di mobilità turistica, urbana e aziendale a basso impatto ambientale.

E se vogliamo iniziare a parlare di numeri, ecco alcuni del noleggio auto: incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale; una quota sempre più significativa di nuove vetture ibride (56% del totale immatricolato ibrido plug-in) ed elettriche (32%); una flotta di 1 milione e 200mila mezzi, che si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana; 13 miliardi di euro di fatturato.

La ripresa del 2023

La situazione del mercato auto la conosciamo bene. Non sono stati anni facili. Nel 2022 il calo è stato del 9,5%, ma nel 2023 si sta registrando una graduale ripresa, grazie anche al settore del noleggio che è tornato a crescere, attraverso soprattutto le soluzioni a lungo termine: 415.000 veicoli immatricolati in Italia, per un valore di 10,5 miliardi di euro, una clientela arrivata a 250.000 soggetti tra aziende di ogni dimensione e comparto, pubbliche amministrazioni e soggetti privati, oltre 31 milioni di giornate di noleggio per spostamenti a fini turistici o a breve termine, oltre 5,6 milioni di contratti di car sharing nelle città metropolitane.

Tutti i numeri della crescita

Nel primo trimestre del 2023, il noleggio ha registrato una significativa crescita delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che lo ha portato stabilmente, per la prima volta dalla sua comparsa in Italia, sopra la quota di incidenza del 30% sul dato nazionale. Ormai quasi un’auto nuova su tre è immatricolata dagli operatori di noleggio. Il noleggio a breve termine ha registrato indicatori positivi: fatturato (+16%), numero di noleggi (+22%), flotta (+7%). Il lungo termine prosegue la propria crescita con una flotta in deciso aumento (+7%), a fronte di un boom delle immatricolazioni (+72%) che evidenzia come si stiano attenuando le difficoltà di consegne di nuove vetture, e di un giro d’affari in aumento del 9%.

Cosa dicono da Aniasa

La mobilità del nostro Paese necessita di misure strutturali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni fissati a livello europeo”, ha dichiarato il Presidente ANIASA - Alberto Viano, “L’accelerazione del ricambio del nostro parco circolante non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use nel nostro Paese. Per favorire il passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli, con conseguenti benefici ambientali ed economici, è oggi indispensabile un adeguato utilizzo della leva fiscale per alleggerirne la pressione sulla mobilità urbana, turistica e aziendale”.

IVA al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri (come già avviene per alberghi e ristoranti), maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche”, ha evidenziato il Vice Presidente ANIASA - Italo Folonari, “sono le proposte che abbiamo formulato al Governo in vista della Legge sulla Delega Fiscale e della prossima Legge di Bilancio. Un riequilibrio fiscale per i servizi di mobilità a basso impatto ambientale trainerebbe la transizione verso l’elettrificazione del parco circolante e spingerebbe verso l’abbattimento delle emissioni nelle nostre città e verso il loro decongestionamento”.

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