CAMPIGLIO - La rivoluzione Rossa, con lo sbarco della Ducati prendi tutto in pista anche nel pianeta fuoristrada ha lo sguardo mite e la voce pacata di Paolo Ciabatti, in realtà determinatissimo e fondamentale pilastro della Triade (con Gigi Dall’Igna e Davide Tardozzi) che ha portato Boro Panigale sul tetto del mondo della MotoGP. L’uomo della mediazione politica, la chiave per aprire tantissim e porte tra gli sponsor. E gestire la mente e il cuore dei piloti. Dopo 11 anni da direttore sportivo della top class eccolo diventare direttore generale della neonata Ducati Corse Offroad, con uno sguardo anche sulla Superbike (MotoAmerica, British SBK e la novità Giappone). La sfida che ora ha un nome (Desmo450 MX) e una moto da toccare che a marzo debutterà nel campionato italiano cross Prestige MX1 per preparare lo sbarco nel Mondiale MXGP.
Paolo, perché questa svolta?
«Torno alle radici, a quando ero ragazzino negli Anni 70 e sognavo come tanti miei amici e coetanei di diventare un campione di motocross. Non ci sono riuscito perché non avevo talento, ma ora, dopo tanti successi nella mia carriera professionale in pista tra Superbike e MotoGP, poter seguire fin dall’inizio questo innovativo e importante progetto Ducati, con obiettivi ambiziosi come esordire nel Mondiale MXGP già il prossimo anno e nel Supercross americano nel 2026, mi ha dato gli stimoli di cui avevo bisogno».
Cosa porta dalla pista al fuoristrada?
«Spero la professionalità che ci ha e mi ha contraddistinto in tutti questi anni. Una visione marketing e sponsorizzazioni che ci ha già portato a più visibilità per i marchi, vedi Monster. Inoltre credo che l’arrivo di Ducati, che rappresenta il massimo della tecnologia in pista, rappresenti».