BMW R nineT, scatta l'ora della Scrambler

L’allestimento prevede un nuovo serbatoio in metallo una sella monoposto, un manubrio più largo e diversi altri dettagli. Costa 14.000 euro
BMW R nineT, scatta l'ora della Scrambler

GARMISCH (AUSTRIA) - Della moda si dice che si basi su corsi e ricorsi storici, un modello circolare secondo cui quello che si metteva una ragazza a metà anni Ottanta possa essere indossato di nuovo dalla figlia, magari cambiando gli accessori. Anche nelle moto a volte funziona così, ovviamente riferendosi alle tendenze estetiche e non tecniche. Così, quelle scrambler che impazzavano negli anni Sessanta e Settanta - poi cadute in un lungo periodo di oblio - sono tornate prepotentemente di moda nell’ultimo triennio tanto che tutte le Case motociclistiche si sono buttate nel segmento e chi non lo ha fatto subito sta recuperando ora. BMW è tra queste, con la R nineT Scrambler cioè è una declinazione diversa di quella R nineT nata per festeggiare i 90 anni del motore Boxer.

La prima cosa è il prezzo, che scende da 15.750 a 14.000 euro. La seconda è la ciclistica, che riceve un nuovo avantreno composto da una forcella tradizionale Showa da 43 mm (anziché rovesciata Sachs), un cerchio a razze da 19 pollici invece di 17 e un canotto di sterzo più aperto di 3 gradi, da 28,5 a 25,5. La terza è l’allestimento che prevede un nuovo serbatoio in metallo (più piccolo di 1 litro) una sella monoposto, un manubrio più largo e diversi altri dettagli. Tra questi sono incluse anche delle plastiche opache dall’aspetto un po’economico che stonano lievemente nel contesto generale di una moto di questo prezzo. Pure la mancanza del contagiri e dell’indicatore della benzina, in ossequio al minimalismo, non sono esattamente quello che ci si aspetta da una BMW.

A proposito di aspettative, questa nineT Scrambler va sicuramente alla ricerca di un pubblico nuovo per la Casa di Monaco, sicuramente più attento alle mode rispetto alla norma. E se la nineT “base” è già un successo – 23.000 esemplari venduti dal lancio – questa variante ha tutte le carte in regola per diventarlo, anche perché si guida che è un piacere. Il boxer, del resto, non può deludere, anche se ci vuole qualche attimo per abituarsi a tutto quel peso disposto così in basso che bilancia la moto in una maniera tutta sua. Se nei rapidi cambi di direzione c’è una certa inerzia, in fase di inserimento la rotondità è garantita, mentre in percorrenza nulla può turbare la stabilità di questa 1.200.

Questa nineT Scrambler non è la moto giusta per i fanatici delle pieghe e per affrontare un passo di montagna con il coltello tra i denti; in questi frangenti si scopre una forcella cedevole e un impianto frenante non sufficientemente aggressivo. Basta invece abbassare lievemente il ritmo, mantenendo comunque un ottimo passo, per scoprire il carattere da turista brillante di questa moto, che danza con fluidità tra le curve sostenuta dalla robusta coppia del Boxer. Prendendo il giusto ritmo ci si può anche dimenticare dei freni, sfruttando il freno motore del bicilindrico per giocare in tiro-rilascio godendo al massimo del suo carattere.

Carattere che non è stato assolutamente scalfito dall’omologazione Euro 4, sebbene sulla carta ci siano 3 Nm di meno (la potenza rimane di 110 CV). Nella realtà, invece, le teste orizzontali bavaresi frullano che è un piacere e lo scarico sovrapposto Akrapovic (di serie) restituisce un bel sound, pieno a tutti i regimi ma mai fastidioso. I fastidi, in realtà, sono ridotti al minimo su tutta la moto che è priva di difetti macroscopici. Certo, si potrebbe addurre la scarsa protettività, ma sarebbe come rimproverare a una sportiva di essere scomoda. In conclusione, probabilmente BMW ha fatto centro anche stavolta e questa nineT Scrambler sarà un bel successo. Per scoprirlo basterà tenere d’occhio le concessionarie da metà settembre. 

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