Honda CBR1000RR Fireblade - Belva in gabbia

Anima racing ma finiture da moto stradale. La Fireblade rinasce per riportare la Honda alla vittoria alla 8 Ore di Suzuka ma resta una supersportiva pensata anche per l'uso stradale
Honda CBR1000RR Fireblade - Belva in gabbia

PORTIMAO - Anno 1992. Nasce la CBR900RR Fireblade, uno di quei rari prodotti che ha cambiato la storia delle supersportive di serie. Intermot 2016. Debutta la nuova CBR1000RR Fireblade. Dal 2008 ad oggi, diverse evoluzioni, mai una vera rivoluzione, necessaria per confrontarsi alla pari con la concorrenza, nella produzione di serie e nelle corse. 

LA FILOSOFIA HONDA - Per spiegare la CBR1000RR bisogna capire come ragiona la Honda, che realizza moto estreme solo per le competizioni. I prodotti stradali della Casa giapponese, invece, sono sempre stati e continuano a essere un compromesso in grado di soddisfare tanti clienti, filosofia costruttiva riscontrabile anche sulle Superbike.

192 CV… POSSONO BASTARE - Apparentemente la nuova Fireblade è l'eccezione che conferma la regola. È aggressiva, ultra compatta e ha dei “numeri” che fanno paura solo prima di salire a bordo. In sella, tutto resta sempre sotto controllo, perché la CBR1000RR è una Honda. Il suo quadricilindrico in linea, che finalmente ha un sound rauco e minaccioso, eroga 192 CV a 13.000 giri/', che però, pur essendo dei purosangue, si lasciano cavalcare facilmente. Per carità, sfruttarli davvero non è un lavoro alla portata di tutti, però su questa Honda anche chi non è abituato alle potenze stratosferiche delle Superbike può pensare… “Ma sì, tutto sommato non è così difficile, posso provare a guidare al limite!”.

NATA PER VINCERE LA 8 ORE DI SUZUKA - La base tecnica della CBR1000RR nasce per riportare la Honda sul gradino più alto della 8 Ore di Suzuka (che nel 2015 e nel 2016 è stata vinta dalla Yamaha YZF-R1), una gara che per i giapponesi è importante come e quanto il mondiale MotoGP. Per questo, il motore e la ciclistica della Fireblade hanno un sapore racing. Il telaio, il forcellone, la qualità delle fusioni, delle saldature e in generale la cura dei dettagli raggiungono livelli fino ad ora sconosciuti nella produzione di serie e la loro funzionalità è altrettanto valida.

RICORDA LA RC213V-S - In pista, in alcuni momenti, la CBR1000RR ricorda l'esclusiva RC213V-S, la MotoGP replica. Nello specifico, nella fase d'inserimento in curva, entrambe le moto raggiungono in un attimo il punto di corda, trasmettendo una rassicurante sensazione di precisione direzionale. Si tratta della migliore dote di questa Honda, gustosa quanto l'erogazione del suo quadricilindrico, corposa ma non brutale ai bassi e medi regimi ma allo stesso tempo emozionante agli alti regimi, dove l'incremento prestazionale rispetto alla precedente versione è evidente.

ELETTRONICA STRADALE - Fin qui abbiamo parlato del lato racing della Fireblade, che, come scritto, è abbinato ad alcune soluzioni tecniche pensate per l'uso stradale. Una di queste è l'elettronica, nata per rendere la CBR1000RR più sicura, non più veloce in circuito. Il traction control e l’anti wheeling lavorano insieme; non è possibile modificare questi parametri in modo indipendente, pertanto, per ridurre l’impennamento della moto bisogna incrementare il livello d’intervento del controllo di trazione. Inoltre, l’ABS non è disinseribile (o meglio, per farlo bisogna scollegare un fusibile...), ed anche se il sistema funziona molto bene, in circuito, nelle staccate più impegnative, entra in funzione, evitando il bloccaggio delle ruote ma allungando leggermente gli spazi di arresto.

ULTRA COMPATTA - Infine, la protezione aerodinamica. La Fireblade è una 1000 che sembra una 600. Un miracolo dell'ingegneria, in grado di raggiungere in un attimo velocità da capogiro. I piloti di statura medio-bassa grideranno “Alleluja!”; i più alti faticheranno a trovare riparo dall'aria. D'altronde, le carenature minimaliste contribuiscono ad enfatizzare l'eccezionale maneggevolezza della moto. In questo caso accontentare tutti non era possibile. Neppure per la Honda…

STESSA BASE TECNICA, 3 VERSIONI - A differenza del passato, Honda ha realizzato ben tre versioni della CBR1000RR Fireblade. Due di queste (la standard e la SP) hanno una base tecnica molto simile, mentre la terza (la SP2) sarà prodotta in serie limitata (500 esemplari in due anni) e rappresenta la massima espressione tecnologica della Casa giapponese. La Fireblade SP2 non è stata oggetto del nostro test, perché non sarà pronta prima di fine marzo.

La principale differenza rispetto alle altre due versioni è nella testata, inedita al 100% e pensata per un uso racing. La Fireblade standard monta lo stesso propulsore della versione SP, sulla quale sono state utilizzate sospensioni Öhlins semi attive (anziché Showa), pinze anteriori Brembo (anziché Tokico) e un leggerissimo serbatoio in titanio, lo stesso della Fireblade SP2.

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