<span style="line-height: 20.7999992370605px;">Harley-Davidson Street Glide Special: in viaggio con la regina</span>

Tanta coppia in basso e una dotazione di serie che farebbe invidia a un’auto di lusso. Stereo compreso.
Harley-Davidson Street Glide Special: in viaggio con la regina

ROMA - È imponente, ricca, ricchissima. Bassa, lunga, larga, piena di cromature, che la fanno splendere come un gioiello e le danno quell’aspetto made in USA che enfatizza il suo fascino. Basta osservarla, senza avviare il motore, per capire che la Street Glide Special è nata per macinare chilometri. Sui blocchetti al manubrio ci sono i comandi attraverso cui si può gestire il controllo elettronico della velocità, il cruscotto è dominato da un navigatore satellitare touchscreen e l’avantreno della moto è caratterizzato da un enorme cupolino, che garantisce una ottima protezione aerodinamica.

TURISMO ALL’AMERICANA - Sella larga, ben imbottita e bassa che più bassa non si può. Parlare di pedane è riduttivo, perché sulla Street Glide Special ci sono dei veri e propri poggia piedi, montati in posizione avanzata. Anche se la ruota anteriore è lontana dal busto, il larghissimo manubrio consente sempre di tenere la situazione sotto controllo. La posizione di guida è da cruiser di razza e lo spazio a bordo abbonda. Non è stata riservata la stessa attenzione al passeggero, che pur avendo a disposizione un’ampia porzione di sella, non ha appigli a cui reggersi. Inoltre la parte posteriore del codino, molto spiovente (per ovvie esigenze di design), sconsiglia di non arretrare troppo col bacino. C’è una spiegazione a tutto questo: la Street Glide Special è nata per viaggiare all’americana; marcia lunga e un filo di gas. Così facendo, infatti, tutto ha un senso.

UNA COPPIA ESAGERATA - La Street Glide Special monta un bicilindrico di ben 1690 cm3 ma niente paura, perché la cilindrata è servita solo per incrementare la coppia (ovvero ciò che serve per viaggiare senza usare troppo il cambio), non la potenza. Spalancando il gas il sound di aspirazione è cupo e minaccioso. È una moto ma dal rombo sembra una macchina! L’accelerazione c’è ma non mette in difficoltà, perché il V2 americano è pensato per viaggiare, non per partecipare alle competizioni tra dragster. Sfruttando i rapporti il propulsore americano soffre. Meglio cambiare in fretta; una marcia dopo l’altra fino alla sesta. È un’overdrive, che serve per viaggiare mantenendo il motore ai bassi regimi. In curva, a volte, bisogna utilizzare la quinta, che sarà la marcia più corta che userete, su un tradizionale percorso extra urbano.

LA CICLISTICA CHE NON TI ASPETTI - Sulla bilancia la Street Glide Special non è una piuma, però, per merito del baricentro basso e della distribuzione dei pesi azzeccata, in movimento il peso non rappresenta un problema. Anzi, la bicilindrica americana è sorprendentemente agile, considerando i chilogrammi in gioco. Poche curve ed il feeling con l’avantreno è buono, talmente buono che si inizia a spingere. Però le pedane che sfregano spesso sull’asfalto contribuiscono a calmare i bollenti spiriti.

LASCIATELA “CAVALCARE” A MODO SUO - Fin qui abbiamo parlato di guidabilità, di doti motoristiche e telaistiche. Un approccio da motociclista europeo. In sella alla Street Glide Special, però, bisogna cambiare mentalità. Sulla V2 di Milwaukee, il viaggio non è una scusa per spalancare il gas e curvare in fretta ma un piacevole sistema per raggiungere una meta, godendosi la strada, il panorama ed anche la meccanica di una moto molto particolare ma non per questo inferiore alle altre. La Street Glide Special, infatti, è armonia; basta non forzarla a fare quello per cui non è stata progettata. 

QUANDO FINISCONO LE CURVE... - E allora, marcia lunga e guida scorrevole. Così facendo, anche in curva è goduria allo stato puro. Poi, quando la strada è povera di curve, si attiva lo stereo (che funziona meravigliosamente) e fino a 130 km/h non serve neppure alzare troppo il volume per gustarsi un po’ di buon rock. 100, 200, 300 km... Già arrivati? Con un’altra moto forse avremmo impiegato meno tempo ma percependo un viaggio più lungo. Magia? Sì, una magia che solo poche moto sanno fare. Una di queste è made in USA.

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