24 ore di Spa: il trionfo BMW e le considerazioni di Zanardi

A Spa vince la BMW del team VDS, ma sotto i riflettori è Alex Zanardi del Roal Motorsport Team, che purtroppo chiude la gara con un'ora di anticipo
24 ore di Spa: il trionfo BMW e le considerazioni di Zanardi

La Z4 numero 46 del BMW Sports Trophy Team Marc VDS trionfa alla 24 ore di Spa, con un miglior tempo di 2:18.751 e la bellezza di 536  giri completati per un totale di 3754 km coperti nelle 24 ore complessive. Una vendetta sui rivali Audi, giunti secondi con l'Audi Sport Team WRT numero 2, staccati di 1:21.934  e che l'anno scorso a parti invertite avevano vinto per soli 7 secondi (decimo più decimo meno).

Ai box si festeggia tra tedeschi del Marchio BMW e Belgi del team VDS, dopo essere stati con le dita incrociate fino all'ultimo giro, guardando nei monitor e nella telemetria, l'unico equipaggio rimasto in gara dopo che l'altra auto della scuderia, al tornante della Rivage, era andata in testacoda con la trasmissione bloccata.

Meno fortunato il Dream Team della Roal Motorsport, che a un'ora dalla fine gravitava attorno alla nona posizione con la possibilità di un paio di sorpassi e che invece ha dovuto parcheggiare la vettura a spinta, a causa di una rottura del motore: "C'era olio dappertutto... non sarà mica stato un problema elettrico" - Alex Zanardi.  

Sono vicinissimi i due box: quello del team VDS e quello del Team Roal Motorsport, ma l'atmosfera è decisamente diversa. Festeggiano i cugini Belgi, mentre al box 21 dove si ritrovano Glock, Spangler e Zanardi ma non ancora la vettura  (che verrà portata solo dopo la corsa), si comincia a mettere via i materiali, e si "mastica amaro, anzi amarissimo" per dirla con Zanardi. Proprio il pilota italiano è il primo a analizzare la gara, davanti a microfoni e taccuini. Ormai in borghese appare stanco per non essere mai riuscito a dormire e a riposarsi.   

Si comincia dalla partenza: "abbiamo preso subito un giro, Bruno - Spengler - era in corsia box e quando hanno dato la luce verde una macchina davanti a lui ha spento il motore e si è fermata".

Poi il tema delle safety car, che durante la gara del Team Roal è uscita in pista per 10 volte, condizionando la classifica, in particolar modo nelle prime ore, quando l'asfalto era bagnato, e poi nella notte, con i piloti scatenati sul tracciato umido alla sola luce dei propri fari: "Obiettivamente abbiamo avuto poca fortuna con la safety car, perché capisco che è difficile farla giusta per tutti, e la doppia safety car serve a garantire la sicurezza - alla 24 ore ne entrano in pista due visto l'elevato numero di auto che girano - ma se sei la seconda o la terza auto del secondo troncone ti arrabbi perché rispetto al gruppo dei primi perdi circa un minuto e mezzo, e a me è capitato almeno 4 o 5 volte, facendo anche rientrare i piloti dietro che avevo superato".  Durante la gara il problema è stato riconosciuto anche dalla direzione corse, che, passata la notte, ha deciso di far entrare in pista una sola safety car in caso di emergenza, probabilmente anche per la diminuzione delle auto in pista dovuto al ritiro fino a quel punto di 18 equipaggi. 

Sulla sua prestazione Zanardi non nasconde di essere soddisfatto: "per una serie di ragioni sono stato fuori nei momenti un po' peggiori. Il momento migliore sembrava essere questa mattina, sul presto,  ma in quel momento ho fatto un 2:21.7, nessuno scendeva sotto i 2.22. Non si possono confrontare le prestazioni, ma sono contento avendo avvicinato i tempi di quelli che hanno vinto la gara, quindi ho dato il mio contributo". 

Quindi tocca ai compagni di squadra e alla BMW Z4: "Tutti parlano di impresa eroica di Alex Zanardi, dimenticando che gli altri due piloti hanno spesso fatto un doppio turno di guida e hanno sofferto anche loro per il caldo dentro la macchina" e aggiunge "La squadra ha dimostrato di avere un grande potenziale. Assieme siamo stati protagonisti  grazie a una vettura molto veloce che ci consentiva di superare avversari che lottavano per le prime posizioni. E' logico che ti vien voglia di riprovarci già domani"

Poi vien fuori lo spirito del pilota, l'essenza del suo modo di vedere le cose, che poi, forse, è il motivo per cui a quasi 50 anni sta lì a tirarsi le staccate nella notte di Spa, o a correre in hand bike per preparare le Olimpiadi di Rio, o a fare i bagagli per la sfida dell'Iron man: "Uscire così reclama vendetta tremenda vendetta ma si sa che le corse sono così. Ho qualche capello bianco e ci sono già passato attraverso momenti simili, ma poi sono quelli che rendono ancora più dolce il giorno in cui le cose vanno come devono andare e riesci a portare a casa ciò che meriti" e ancora: "Meglio andare a casa arrabbiati a testa altissima, ma sapendo di aver fatto comunque un figurone , piuttosto che ritrovarsi dentro i primi 10 con 20 giri di distacco ma solo perché davanti si sono ritirati" e infine "Non sarei venuto qui se non fossi stato sicuro di poter fare quel che ho fatto e se non avessi avuto i due compagni di squadra che si sono distinti in un modo esemplare."

E' stanco Zanardi, si vede, ma non tanto da non guardare avanti meglio se con una battuta: "Aspettare Spa nel 2017 ... forse sì, ma ci sono anche altre corse: c'è Daytona a inizio anno, c'è Il Nurburgring.... no, quello no che sono anziano, è pericoloso. Io mi conosco, tutte le mattine me  lo dico: Zanardi devi andare piano, ma poi non mi dò mica retta". 

Nel box c'è silenzio, si parla piano e tra quelli che stanno dietro le quinte cala l'adrenalina e finalmente sale l'emozione, che fa arrossare gli occhi. Gli abbracci tra piloti, meccanici, tecnici e addetti alla logistica chiudono di fatto la gara, massacrante, iniziata esattamente 24 ore prima.  

Nel frattempo il pubblico che ha seguito la corsa accampato sulle colline, tra birra, salsicce e patate fritte, si riversa in pista correndo sulla Source, il Raidillon, l'Eau rouge, la Double gauche o il tornante della Rivage, dove per un giorno intero hanno battagliato con alterne fortune 57 equipaggi. Sono tante 24 ore di gara, anche per chi l'ha seguita seduto per terra, sopra una scala per vedere meglio, sotto un tendone durante la pioggia o bevendo qualcosa con gli amici. Sono tante 24 ore di immagini, di notizie ascoltate dagli altoparlanti, di rumore assordante degli scarichi delle auto, che dopo 500 giri sei in grado di riconoscere una dall'altra anche a occhi chiusi. Sono tante 24 ore senza dormire, e dopo ci saranno le tende da chiudere e piegare e le griglie da caricare  in macchina per tornare a casa. Sono tante, ma solo per quest'anno, perché i tifosi e gli appassionati guardano avanti e pensano già alla prossima gara, proprio come Zanardi. 

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