Le Mans, quel fascino intatto d’una sfida senza età

La gara francese può vantare una storia senza eguali. Si corre dal 1923 su un mix tra strade normali e pista
Le Mans, quel fascino intatto d’una sfida senza età

La 24 ore di Le Mans, grazie alla sua storia iniziata nel 1923, non è una semplice corsa di macchine o una delle tante gare che si svolgono su quattro ruote. E’ molto di più. E’ leggenda. E il perché è molto semplice: con il passare degli anni non solo non ha perso fascino, anzi, ne ha acquistato sempre di più. E il motivo è molto semplice: nonostante la tecnologia abbia regalato opportunità nuove per cercare di rendere queste 24 ore più “umane”, lo sforzo a cui devono sottoporsi i piloti continua a essere qualcosa che li porta vicino al ruolo di eroi. Del resto la filosofia stessa della corsa non concede un solo secondo di tregua perché appena molli perdi metri che poi, per essere recuperati, occorre rischiare ancora di più di quanto non si faccia normalmente.

E poi la particolarità di questa corsa sta anche nel fatto che a differenza dello spirito tipico delle corse motoristiche dove sei solo contro tutti, qui emerge con forza il concetto di squadra. Inteso non come pilota e meccanici bensì come i tre piloti che si alternano alla guida per cercare di divorare i chilometri del circuito che si snoda tra strade che normalmente sono aperte alla libera circolazione e tratti di pista del circuito di Le Mans. E allora un buon direttore sportivo di un team, deve sapere allestire un vero e proprio gruppo omogeneo in cui tra i tre piloti si instauri un reale collante che, di fatto, può spingere poi la vettura a dare davvero il massimo del proprio potenziale. Storia e curiosità La prima edizione della 24 ore di Le Mans si svolse il 26 e 27 maggio 1923 e da allora si è disputata annualmente in giugno, ad eccezione del 1956 (in luglio) e del 1968 (in settembre, a causa dei tumulti politici accaduti nel maggio francese). Venne cancellata solo nel 1936 (ragioni economiche) e dal 1940 al 1948 (seconda guerra mondiale e dopoguerra).

Tradizionalmente la gara iniziava alle 16:00 di sabato per terminare alla stessa ora della domenica. Da alcuni anni inizia e termina alle ore 15. Eccezioni alla regola furono l’edizione del 1968 che iniziò alle 14:00, quella del 1984 partita alle 15:00 a causa della concomitanza delle elezioni generali francesi e quella del 1998, nuovamente alle 14.00, per via della concomitanza con i mondiali di calcio che si disputavano proprio in Francia. Quei chilometri strani...La gara si disputa su un tracciato semi-permanente della lunghezza di oltre 13 chilometri, utilizzando per buona parte strade aperte alla normale circolazione per tutto il resto dell’anno. Nel corso degli anni diverse sezioni appositamente costruite hanno sostituito le strade normali, in particolare le Curve Porsche che escludono la vecchia e pericolosa parte della Maison Blanche in cui il circuito sfiorava degli edifici. Il Circuito Bugatti è la parte permanente del tracciato, circonda la zona della partenza/ arrivo e viene utilizzato durante tutto l’anno per diverse competizioni, tra cui il Motomondiale.

Normalmente gareggiano contemporaneamente vetture di vario tipo, suddivise in quattro diverse classi, dai prototipi progettati appositamente per questa corsa, fino alle auto di serie; la vittoria complessiva va all’auto che ha coperto la maggior distanza alla fine del giro durante il quale è scaduto il periodo di 24 ore continuate di corsa. Ogni auto dispone di una squadra di tre piloti. Prima del 1970 erano permessi solo due piloti per auto, e nei primi tempi era permessa anche la partecipazione a piloti solitari. Nel 1950, Louis Rosier vinse la gara assieme al figlio Jean-Louis che guidò l’auto solo per due giri. Pronti partenza via La gara prendeva tipicamente il via con quella che è diventata nota come la “partenza Le Mans”: le auto sono allineate su un lato della pista, i piloti sull’altro.

Quando la bandiera francese segnalava il via i piloti attraversavano di corsa la pista, entravano nelle auto e partivano. Questa procedura divenne rischiosa dopo l’introduzione delle cinture di sicurezza, che richiedevano di essere allacciate correttamente dai meccanici. Perciò i piloti gareggiavano nel primo turno, circa un’ora, senza le cinture allacciate. La tradizionale pratica venne interrotta nel 1970, quando i piloti partirono già seduti nelle auto, con le cinture saldamente allacciate. La 24 Ore di Le Mans del 2014 è stata l’edizione con il maggior pubblico al circuito, con più di 266.000 spettatori presenti lungo tutto il tracciato.

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