24 Ore di Le Mans, Porsche regina tra i colpi di scena

La 919 Hybrid di Bernhard, Bamber e Hartley regala a Porsche la 19esima vittoria a Le Mans, al termine di una gara all'insegna dei colpi di scena. Sul podio anche due LMP2
24 Ore di Le Mans, Porsche regina tra i colpi di scena

LE MANS - Alex Wurz, direttore sportivo Toyota, lo ripete spesso: "Non puoi vincere a Le Mans. Le Mans ti sceglie per vincere". Nemo profeta in patria. Le Mans ha scelto per la 19esima volta Porsche, al termine di una gara al limite del dramma.

Come nei peggiori incubi, quelli in cui provi inutilmente ad afferrare un oggetto, nella notte Toyota ha vissuto una tragedia onirica e in soli 30 minuti le speranze di una doppietta si sono trasformate in un disastro. Consentendo all'unica Porsche rimasta in quel momento competitiva, la numero 1, di portarsi al comando poco dopo l'una di notte, in attesa che il fato si accanisse anche su di essa.

Difficile esprimere l'atmosfera nell'hospitality Toyota in quel momento, per un team reduce dalla cocente sconfitta dello scorso anno e arrivato a Le Mans con tre vetture deciso a conquistare la prima, agognata, vittoria. Le TS050 sono state veloci in prova e ancor più veloci in qualifica, dove Kobayashi ha firmato una pole da record. Ma partire dalla prima fila conta poco se problemi di affidabilità, con il poleman giapponese abbandonato dalla frizione, e la sfortuna, con la n.9 di Lapierre tamponata dalla Manor di Gonzales-Petrov-Trummer, ti mettono fuori gioco due vetture su tre nell'arco di mezzora. E quando alcune ore prima la TS050 n.8 era costretta a rimanere ai box oltre un'ora per problemi al sistema di trazione elettrica, mettendola di fatto fuori dalla lotta per la vittoria.

Quello che è accaduto alle Toyota è terribile. Ora un podio è realizzabile”, ha commentato Brendon Hartley, pilota della Porsche n. 2. Quando ha pronunciato queste parole, il neozelandese non sapeva che di lì a poco il suo equipaggio sarebbe stata l'unica speranza Porsche.

Infatti la 919 Hybrid numero 1, saldamente al comando dopo la disfatta Toyota, alle 11.11 è stata a sua volta vittima di un guasto (calo di pressione dell'olio, la comunicazione del team) che ha costretto Lotterer a fermarsi a bordo pista, dopo aver disperatamente arrancato per tentare di guadagnare i box. Inutilmente: il belga, tre volte vincitore della 24 Ore, è stato spinto dai commissari fino a una zona sicura prima di essere riportato ai box. Dove ha ricevuto gli abbracci del team in un comprensibile clima da tregenda.

E qui si ritorna alla Porsche n.2, che da ore aveva iniziato una lunga rimonta: bloccata ai box per oltre un'ora nella prima parte di gara per un problema al motore elettrico, è risalita dalla 57esima posizione fino alle spalle delle vetture di testa. Sorpasso dopo sorpasso ha raggiunto la Oreca n.38 del team di Jackie Chan, trovatasi incredibilmente al comando. Entrambe le vetture hanno spinto al massimo, ma l'ovvia disparità prestazionale ha reso prevedibile l'esito della caccia: girando anche 15” più veloce dell'avversario, il lupo Bernhard ha acciuffato la lepre Tung a 1 ora e 7' dal termine. Nel box di Jackie Chan si sono scambiati pacche sulle spalle, come a dire "non fa nulla". E ci mancherebbe. Il secondo posto assoluto di Tung, Laurent e Jarvis era un sogno proibito realizzatosi grazie anche agli incubi dei grandi.

Tanto quanto il terzo gradino del podio di Piquet Jr, Heinemeier e Beche sulla Vaillante Rebellion n. 13 che ha approfittato di una gita nella ghiaia di Negrao al volante della Alpine n.35. In LMP2, da segnalare anche il grande quanto inaspettato 10° posto della Dallara Cetilar Villorba Corse del trio Lacorte, Sernagiotto e Belicchi. Il team principal Amadio al trmine della gara ha commentato: “Abbiamo vissuto tutti insieme un settimana incredibile e poi una gara massacrante, snervante eppure mai capace di scalfire quello spirito di gruppo che già avevo visto nell'avvicinamento a questo grandioso debutto. I ragazzi, tutti, sono stati straordinari, hanno dato l'anima in ogni momento, anche quando abbiamo temuto di non farcela. E ora il sogno di quella bandiera a scacchi, inseguito per anni, è andato perfino oltre ogni più rosea aspettativa. Ora possiamo festeggiare. Lo meritiamo davvero”.

In GTEPro battaglia all'ultima curva tra Corvette e Aston Martin: la spunta la Vantage di Turner, Adam e Serra, che salgono sul primo gradino del podio di categoria. Secondo posto per Ford, che non resce a bissare il successo del 2016 e sfortuna in casa Ferrari, con Bird che taglia il traguardo 22° assoluto e 5° di categoria alle spalle della Porsche 911 RSR di Makowiecki.  Riscatto per le Rosse in GTEAm, con Vanthoor 27° assoluto al traguardo ma primo di categoria sulla 488 GTE n. 84. Sesto posto per Matteo Cairoli su Porsche 911 RSR. 






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