Dakar, ecco le moto "italiane" al via nel 2017

Il veterano Franco Picco guiderà la pattuglia azzurra formata da 11 piloti. Occhi puntati su Botturi e Cerutti.
Dakar, ecco le moto "italiane" al via nel 2017

Dei 28 equipaggi azzurri pronti dal 2 gennaio ad affrontare una delle edizioni della Dakar più dure della storia, ben 11 saranno impegnati nella gara di moto. Marc Coma, cinque volte vincitore in moto e dallo scorso anno direttore tecnico del rally raid più impegnativo del mondo ha annunciato che sarà una gara massacrante. Forse perché si passa dal caldo equatoriale al ghiaccio delle montagne, dall’insidioso “fesh fesh” al fango e pietre. Saranno 9.000 km divisi in 12 tappe con 4.000 km di speciali, una “marathon” e le temutissime 6 frazioni che si correranno a un’altitudine di 4.000 metri. Oltre alle condizioni meteo proibitive, i concorrenti saranno chiamati anche a un maggiore impegno nella navigazione.
Eppure numeri e scenari non spaventano i piloti italiani che quest’anno in gara saranno 28: un totale di 18 equipaggi, rispetto ai 15 dello scorso anno, e il quinto posto nella classifica delle nazioni rappresentate dopo Francia, Olanda, Argentina e Spagna. Il 6% di concorrenti in totale e la parte del leone la faranno anche quest’anno le moto: 11 al via.

Simone Agazzi – Honda Crf 450 Rally
Dieci anni dopo Giovanni Sala, Bergamo è tornata alla Dakar. Simone Agazzi, classe 1976, si ripresenta ai nastri di partenza della Dakar. Lo scorso anno era durata pochissimo dopo la frattura della spalla e dell'omero durante la seconda tappa. Obiettivo, stavolta, è arrivare al traguardo. Cresciuto nel trial con Diego Bosis, Simone si è tolto tante soddisfazioni con l’enduro conquistando prima il titolo italiano poi quello europeo cross country nel 2012. I primi tour in Tunisia con le leggende della Dakar come Giacomo Vismara e Ciro De Petri lo hanno affascinato e convinto a partire alla volta del Sudamerica. Team Manager dell’RSmoto Team, nel 2015 ha vinto il titolo assoluto italiano motorally e raid tt con il pilota e collega alla Dakar Jacopo Cerutti. Titolare di un concessionario moto in città, grazie a un accordo con Honda guiderà la moto 2016 di Kevin Benavides (out per infortunio), quarto lo scorso anno a Rosario.
“Sono molto emozionato perché posso contare su un team di professionisti e anche sul supporto di Giulio Minelli, un grande navigatore con 20 Dakar alle spalle. L'idea è di dare ai piloti amatori la possibilità di guidare una moto ufficiale Honda alla Dakar. Penso che possa essere l'inizio di qualcosa di grande.”.

Alessandro Botturi - Yamaha WR 450 F
Unico pilota italiano ufficiale, Alessandro Botturi punta a chiudere nella top 10. ma gli organizzatori della Dakar lo hanno inserito nella lista dei favoriti. E non è un caso. Il 41enne bresciano, un metro e ottanta di altezza per novanta chili di muscoli, è stato il miglior rookie nel 2012 con un ottavo posto da incorniciare. Da lì quattro sfortunati ritiri compreso quello dello scorso anno alla decima tappa per un problema alla moto. E pensare che è rimasto in gara nonostante la brutta caduta al day-2 che gli ha provocato la rottura dei legamenti e dello scafoide del polso destro. Operato a febbraio è stato 40 giorni immobile, poi è tornato in sella alla bici prima di riprendere confidenza con la Yamaha WR 450 F e di tornare a vincere nella quinta e sesta tappa del Sardegna Rally 2016. Botturi è uno abituato a tenere alto il tricolore: dalla nazionale junior di rugby è passato in pochi anni al vertice dell’enduro con 10 titoli italiani, due vittorie alla Sei Giorni Internazionale Enduro e tre terzi posti nel Mondiale.
“Punto a fare una gara intelligente e finire ogni giorno nei primi 10. La navigazione è uno dei miei punti di forza, insieme allo spirito di squadra, e ha sempre caratterizzato la mia carriera. In questa corsa la regolarità paga.”.

Jacopo Cerutti (Husqvarna CF Racing )
Ha fatto il suo debutto alla Dakar lo scorso anno chiudendo con un ottimo 12esimo posto e come primo tra i piloti italiani. Il comasco classe 1989 sarà ai nastri di partenza con il Motor Group Racing ceco. Un risultato ancor più incredibile non solo per la giovane età, ma anche per il salto dall’enduro al rally-raid, certificato dal primo rally vero e proprio, in Sardegna, sesto con tanto di pass per la Dakar al primo tentativo. A maggio del 2016, nella seconda tappa del tricolore Motorally, una frattura al radio del braccio sinistro lo ha fermato per due mesi senza impedirgli di vincere il titolo italiano Motorally. Anche quest’anno al fianco ci sarà il padre, osteopata: il suo aiuto si è rivelato prezioso nel quotidiano ma anche dopo la caduta che non gli ha impedito di arrivare al traguardo a ridosso della top 10.
"Abituarsi al ritmo è stata la parte più difficile per me. Ho dovuto affrontare lunghe distanze e svegliarmi alle 4 del mattino. Quest'anno spero di adattarmi un po' meglio fin dall'inizio. Il mio obiettivo è ancora una volta finire la gara. Una top 10 sarebbe fantastica.".

Domenico Cipollone - Rookie - KTM 450 Rally
È uno dei tanti rookie che sognano la Dakar. Nella vita di tutti i giorni indossa giacca e cravatta come Vice President di Capgemini, quando stacca si dedica ai Rally Raid. E non solo. A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Domenico ama gli sport estremi come paracadutismo, immersioni subacquee e sport motoristici. Ha scoperto l’enduro ed enduro estremo sette anni fa iniziando ad allenarsi nel 2011, grazie ad Alessandro Botturi e Jordi Arcarons. Prima si è cimentato sulle 4 ruote ma poi è tornato alla moto, la sua vera passione. Dal 2015 prepara il debutto e il Merzouga Rally è stato l’ultimo test con la KTM 450 Rally. Per arrivare in forma, ha coinvolto tre professionisti che sono anche buoni amici: un allenatore, un osteopata e un nutrizionista.
“Quello che conta di più è la concentrazione. Per un pilota amatoriale è molto importante essere consapevoli dei suoi limiti. Il mio obiettivo è finire la gara. Sono un po' preoccupato però mi piacciono le sfide e voglio portare a casa questa meravigliosa avventura attraverso diversi Paesi e culture.".

Manuel Lucchese - Malle Moto - Yamaha WR450F Rally
Difficile trovare un pilota Dakar più determinato e appassionato di Manuel Lucchese. Il giovane pilota veronese sognava di partecipare al rally raid e nel 2012 ce l’ha fatta grazie a una mirata attività su Facebook, il suo blog e all’aiuto di tante aziende che hanno creduto in lui. Una fiducia ben riposta visto che alla sua seconda apparizione ha centrato il podio nella sua classe a Santiago, dopo guai di ogni tipo. Dopo una pausa per fare da guida ai VIP della Dakar, lo scorso anno è tornato da pilota nella temutissima Malle Moto, senza alcun tipo di assistenza. Era in testa fino alla Bolivia quando un mal di montagna e un incidente per l’attraversamento di un cane lo hanno messo a dura prova: ma da gran lottatore Manu ha tenuto duro chiudendo al secondo posto (44esimo finale) e con 10 kg in meno.
''Tutti mi dicevano che la Dakar costa un sacco di soldi e che correrla alla mia età (23 allora), era troppo presto. Ho deciso di dimostrare alla gente, soprattutto ai giovani, che tutto è possibile attraverso il crowd-funding o solo con la determinazione. Ci vogliono visione, determinazione e sacrificio. Mai e poi mai rinunciare. Ho imparato dal passato e il mio obiettivo è ora quello di vincere la Malle Moto e battere Jurgen Van Den Goorbergh. La Dakar, in una parola, è magia.".

Luca Manca - KTM 450 Rally
La Dakar presenta storie di tutti i tipi. La più incredibile è forse quella di Luca Manca, pilota sardo che quest’anno torna a correre in Sudamerica sette anni dopo il gravissimo incidente del 2010 che gli ha fatto passare due interminabili mesi in coma. Poi il risveglio e un lungo recupero: gradualmente ha ripreso la mobilità e a praticare l'attività fisica fino al ritorno in sella già nel 2011, nel suo Sardegna Rally Race. Dopo anni di allenamento e dura preparazione, a maggio 2016 Luca ha portato la sua KTM 450 Rally al Merzouga Rally, in Marocco. Nato a Sassari il 22 Maggio 1980, Manca vuole dimostrare a sé stesso di essere ancora pronto per una gara del genere e arrivare al traguardo di Buenos Aires.
"La Dakar rappresenta un modo per dimostrare quanto valgo e quello che sono ora. Molte persone ancora mi si avvicinano con la memoria del passato. Devo ringraziare mia moglie Gabriella che mi ha sempre sostenuto quando stavo male e nel recupero. So che è preoccupata ma questa è una missione che devo realizzare.".

Livio Metelli - Malle Moto - KTM 450 Rally
Seconda Dakar per il pilota bresciano che ha imparato le basi della navigazione in Africa, facendo due volte il Merzouga Rally prima di cimentarsi tra Turchia e la Grecia. Ha conosciuto la Dakar da preparatore atletico di Alessandro Botturi e ora corona il suo sogno di competere nella categoria Malle Moto. Lo scorso anno per il suo debutto ha preferito essere supportato da un team di assistenza esperto per arrivare al traguardo. Missione compiuta: terzo italiano più veloce, 9° nella categoria Marathon e 43° complessivo. Ora la grande sfida
"Ho pensato che una volta che si è fatta e finita la Dakar si è soddisfatti, ma in realtà si diventa dipendenti. Sono contento perché ho firmato un contratto di 2 anni con uno sponsor. Questo significa che io sarà anche alla Dakar 2018!".

Matteo Olivetto - Rookie - Malle Moto - KTM 450 Rally
Rookie alla Dakar e nella categoria Malle Moto. Insomma roba da eroi veri che più di così non si può. E pensare che quello di Matteo Olivetto è solo un regalo di compleanno per festeggiare i suoi 40 anni. Vigile del fuoco e motociclista, il 40enne di Monselice ha trovato un modo per abbinare perfettamente il suo lavoro e la sua passione. Matteo è un giramondo su due ruote: a 22 anni ha comprato una Suzuki custom in Florida guidando per 20.000 km fino a Ushuaia. È passato dall'India alla Tanzania, ha frequentato il TT dell'Isola di Man da spettatore e poi ha scoperto i Rally Raid: dal debutto in Grecia del 2013 è arrivato al Rally Merzouga fino alla Dakar. Tutta la famiglia è stata coinvolta nel progetto, da Lisa, la sua fidanzata, che si prende cura dei social media e della comunicazione fino al suo meccanico, Adriano Andriolo, che gli ha insegnato la manutenzione di base sulla moto. Per organizzare il viaggio verso il Sudamerica ha informato il suo capo con un anno di anticipo.
"La Dakar è sempre stata un sogno, un lungo viaggio prima di una competizione. Io non miro a fare un buon risultato, per me sarà un'avventura. La Malle Moto è una questione di budget, ma anche di filosofia. Sono abituato ad affrontare diverse situazioni da solo e ho contattato Diocleziano Toia, che farà la Malle Moto, per alcuni consigli. E a una cosa non posso rinunciare: 1 kg di parmigiano reggiano da condividere con i miei compagni della Malle Moto".

Franco Picco - Malle Moto - Yamaha WR450F Rally
Franco Picco è uno dei volti più noti alla Dakar. Il suo debutto risale al 1985 con un incredibile terzo posto. Sul podio nel 1988 e 1989, ha vinto la classe Marathon nel 2010. In mezzo anche diverse esperienze sulle 4 ruote. Con 12 partecipazioni alla Dakar nella categoria moto, 5 in macchina, 1 su un quad e 6 nel team di assistenza, per Picco c'è sempre una buona scusa per tornare in Sudamerica. La scorsa stagione ha corso con un quad per festeggiare il suo 60esimo compleanno, ora torna su una moto per celebrare un importante traguardo: la 25esima Dakar! E non poteva essere che su due ruote e nella categoria Malle Moto.
"Questa sarà la mia 19esima Dakar da pilota e il prossimo anno voglio correre nella classe Marathon, una categoria che ho vinto nel 2010 e per la prima volta mi trovo ad affrontare la Malle Moto. È una questione di budget, ma mi piace anche l'idea di competere in questa speciale categoria. Come al solito, ho preparato la mia moto con uno speciale kit da corsa. Un meccanico non saprebbe nemmeno dove mettere le mani.".

Alessandro Ruoso - Rookie - KTM 450 Rally
Se l'Italia è alla ricerca di piloti promettenti, Alessandro Ruoso è uno dei candidati. Corre in moto da quando ha 3 anni e dopo aver vinto l’Italian Baja nel 2015, il due volte Campione del Mondo Baja (2013- 2014) ha deciso di concentrarsi su una sfida più grande: la Dakar. La preparazione del 35enne di Pordenone è iniziata con il Merzouga Rally nel maggio 2016: nonostante fosse l’esordio nei Rally Raid e stesse guidando nel deserto con un road book, ha chiuso al 15esimo posto. Con il supporto di KTM, Heinz Kinigadner e suo figlio Hanes, correrà per il noto Team Orlen.
"Sono al 70% del mio potenziale. Ho bisogno di migliorare la navigazione e questa è la parte più difficile del rally: aprire il gas mentre si leggono le note! Mi sto allenando ogni giorno, prima e dopo il lavoro. Quando ero un ragazzino guardavo la Parigi-Dakar in Africa: Edi Orioli e Fabrizio Meoni erano i miei piloti di riferimento. Ora che è il mio turno, mi viene ancora difficile credere che farò parte di questa grande avventura.".

Diocleziano Toia - Malle Moto - KTM 450 Rally
Pilota amatissimo nel mondo offroad, Toia è pronto per la sua quarta Dakar, la terza nella categoria Malle Moto di cui è una sorta di ambasciatore. Autista di camion per corse di cavalli, il 44enne di Busto Arsizio ha sempre avuto i rally nel sangue, prima con le auto a livello nazionale, poi nel Motorally italiano e internazionale. Il debutto alla Dakar avviene nel 2014 nella squadra di Franco Picco, il suo riferimento negli anni '80. Dopo la prima esperienza decise di tornare ma senza assistenza. L'idea era nata prima a causa di un problema di budget, ma poi ha rappresentato una vera e propria sfida. L'anno scorso ha chiuso al quarto posto nonostante una frattura alla parte bassa del femore, tibia e piatto crociato. Roba da "ironman". L’obiettivo per la Dakar 2017 è la vittoria.

"La Malle Moto incarna lo spirito della vera Dakar perché non si dispone di alcuna assistenza e quando finalmente si raggiunge il bivacco è necessario iniziare a lavorare sulla moto come un meccanico. Non ho paura di perdere ore di sonno o di essere molto stanco. In questa categoria è necessario mangiare e dormire quando è possibile. Nell'ultima Dakar ho perso 10 chili!".

 

In collaborazione con la redazione Motori di RedBull.com

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