Dakar 2017, l'impresa della PanDakar di Verzelletti e Cabini

E' la prima Panda a tagliare il traguardo del rally più famoso del mondo, percorrendo 9 mila km e attraversando Paraguay, Bolivia  e Argentina
Dakar 2017, l'impresa della PanDakar di Verzelletti e Cabini

"Made in Torino" c'era scritto sul tricolore sventolato da Giulio Verzeletti e Antonio Cabini dopo aver tagliato il traguardo della Dakar. I due lombardi, felici come se avessero vinto il raid, si riferivano alla loro PanDakar, il primo pandino a portare a termine il rally più massacrante e famoso del mondo. Era ovviamente impossibile che Davide battesse Golia. Tutti sapevano già da prima di partire che una Panda non avrebbe mai potuto tenere il passo delle Peugeot 3008 DKR o delle Toyota Hilux, pilotate da campioni come il vincitore Stephane Peterhansel. La vittoria era arrivare al traguardo e la missione è stata compiuta con successo, nonostante mille difficoltà e la rottura del cambio e di un giunto. 

Verzeletti, pilota con all'attivo 15 Dakar tra moto, auto e camion, Cabini, ben 20 Dakar all'attivo, sono arrivati a Buenos Aires pagando un ritardo di oltre 77 ore da Peterhansel, ma aver superato le 12 tappe, attraversando Paraguay, Bolivia (dove hanno troavto un meteo proibitivo) e Argentina percorrendo 9.000 km, è comunque un'impresa memorabile. Riuscita grazie al preziosissimo contributo di Nicola Montecchio che ha curato con successo l'intero aspetto motoristico, in particolare quello legato alle elevate altitudini raggiunte e percorse durante l'intero raid, modificando il motore Fiat Multijet 2.0 da 180 cavalli per lavorare efficientemente anche con carenza di ossigeno.  

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