Trump contro GM e Toyota “Non costruite auto in Messico”

Il neo Presidente USA non apprezza la delocalizzazione industriale, una pratica in voga da quasi cento anni
Trump contro GM e Toyota “Non costruite auto in Messico”© EPA

TORINO - Anno nuovo, problemi vecchi. Donald Trump, ormai prossimo all'insediamento come Presidente degli stati Uniti, ha approfittato della doppia ricorrenza di Saloni dell'auto – Las Vegas e Detroit – per attaccare frontalmente alcune Case automobilistiche, nella fattispecie General Motors e Toyota, su una questione vecchia come il mondo: la delocalizzazione. Trump ha minacciato, senza nessun giro di parole, che se i carmaker continueranno a costruire auto in Messico per poi venderle negli Stati Uniti, verranno tassate con dei dazi doganali.

BORDER - l tycoon non ha specificato numeri e percentuali ma è evidente il sottinteso che sarebbero tali da rendere sconveniente la produzione oltre confine. Il tema del “border”, peraltro, è molto caro a Trump che durante la campagna elettorale ha ripetuto per mesi di voler alzare un muro tra Stati Uniti e Messico. Ma promesse elettorali a parte, il tema della delocalizzazione della produzione non si può risolvere con un paio di frasi su Twitter. Tutte le Case automobilistiche che vendono sul territorio americano hanno almeno uno stabilimento in Messico.

ANNI '20 - Ci sono oltre venti fabbriche di auto sparse sul territorio messicano; le prime sono state costruite addirittura negli anni Venti e dagli anni Novanta in poi c'è stata una vera e propria espansione industriale, tanto che secondo il Wall Street Journal sono stati investiti in Messico oltre oltre venti miliardi di dollari. Il motivo di questo interesse è lapalissiano: il costo del lavoro.

DOLLARI - Se un operaio americano guadagna in media circa 24 dollari l'ora, il suo omologo messicano ne percepisce poco più di 3 e si tratta comunque di un lauto stipendio, visto che in Messico il salario minimo legale è pari a 4 dollari a giorno. Per questo in Messico si producono 48 modelli e 3 milioni di auto ogni anno (in Italia siamo ritornati sopra la soglia del milione nel 2016) che al 90% finiscono sul mercato Nord Americano.

PIL - Sono numeri di una certa rilevanza, di un'industria che rappresenta il 6% del PIL messicano. Trump queste cose le sa, quindi bisogna interpretare queste frasi come strumenti di strategia politica, per sondare quali carmaker sono con lui e quali contro di lui. Ford, ad esemio, ha già dichiarato pubblicamente di aver annullato un investimento da 1,6 miliardi per una nuova fabbrica in Messico e di avere invece destinato 700 milioni all'ampliamento di uno stabilimento in Michigan.  

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