Campriani, dall'oro olimpico alla scrivania in Ferrari

Il campione olimpico in carica di carabina è anche un dotato ingegnere: fino a dicembre sarà ospite di Maranello per lo sviluppo di una speciale morsa.
Campriani, dall'oro olimpico alla scrivania in Ferrari

ROMA - Niccolò Campriani è un giovane ingegnere, ma che non si tratti di una persona qualsiasi lo fanno capire le medaglie che sono appese nella sua postazione all'interno del quartier generale Ferrari a Maranello: sono quelle dei Giochi Europei di Baku dello scorso giugno. Campriani, infatti, è una stella dello sport, e per la precisione il campione olimpico in carica di carabina 50 metri tre posizioni che l’anno prossimo rimetterà in palio il titolo di Londra a Rio de Janeiro. “A Maranello sono impegnato nello sviluppo di una morsa semi-movibile di alta precisione con cui verranno testate le carabine della Nazionale di tiro a segno  permettendoci di selezionare le migliori munizioni sul mercato e di abbinarle opportunamente alle nostre armi in vista dei Giochi”.

PASSIONE 488 -  Il ragazzo di Firenze sarà impegnato nel progetto fino a dicembre: “Per me questa esperienza è qualcosa di incredibile, diciamo che se l’ambizione di un atleta è partecipare a un’Olimpiade, quella di un ingegnere è arrivare in Ferrari. Questo è l’olimpo dei motori, un luogo fantastico”. Sulla vettura preferita ha un dubbio: “Fino alla settimana scorsa non ne avevo, avrei detto di sicuro 488 GTB ma da quando è uscita la spider non so più decidermi. La scorsa settimana l’ho vista dal vivo ed è qualcosa di favoloso. Se devo dire una vettura storica invece le idee sono chiare: dico 288 GTO”.

SOGNO -  Niccolò non ha mai guidato una Ferrari: “Ci sono andato vicino però. Nel 2012, purtroppo mi sono perso la grande festa a Maranello per gli olimpionici di Londra. Nello stesso periodo ero impegnato con un esame universitario della specialistica in Inghilterra. Ebbene, quando il professore del corso lo venne a sapere mi regalò un giro a sorpresa sulla sua F430. Ero solo passeggero, lo so, ma grazie alla guida inglese ero seduto a sinistra. Spero di riuscire a guidarne una prima della fine dell’anno”.

SCHUMI -  La passione e il tifo per la Ferrari sono una questione di famiglia per Niccolò: “Sono cresciuto nell’era Schumacher, a casa mia il GP la domenica è sempre stato un rito e ho tanti bei ricordi di famiglia legati alla F1. Ora sono spesso impegnato in lunghe trasferte ma quando posso è sempre bello poter seguire una corsa. E soprattutto quest’anno c’è da divertirsi molto senza dover più vivere di ricordi: Vettel ci ha saputo esaltare in Ungheria e non vedo l’ora che arrivi il Gran Premio d’Italia, a Monza”.

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