La leggenda dello stunt-man che "volava" solo con le Fiat

Remy Julienne ha 87 anni, è andato in pensione solo otto anni fa e per tutta la vita ha fatto lo stunt-man.
La leggenda dello stunt-man che "volava" solo con le Fiat

TORINO - «Poche persone possono fare quello che io faccio per vivere e sopravvivere. Sono uno stuntman professionista e per le mie sfide più pericolose scelgo solo Fiat». Sono le parole di Remy Julienne, un signore di 87 anni che è andato in pensione solo otto anni fa e che per tutta la vita ha fatto lo stunt-man, iniziando quando gli effetti speciali nel cinema ancora non esistevano.

ROLL-BAR - «La cosa più importante che faccio quando l’auto arriva dalla fabbrica è di installare un roll-bar davanti al parabrezza e uno dietro al sedile, dopodiché spero che tutto vada per il meglio». Un po’di sicurezza, un rischio abbastanza calcolato, tanta abilità e una certa dose di fortuna. Negli anni Sessanta si lavorava così e non molto è cambiato fino agli anni Ottanta, quando la computer grafica a iniziato a debuttare anche sul grande schermo.

SPOT - Così gli stunt-man erano indispensabili ogni qual volta ci fosse da realizzare una scena pericolosa e diventavano dei personaggi leggendari. Famosi a tal punto da essere assunti anche come testimonial. E Julienne è stato uno di questi, scritturato dalla Fiat per diversi anni per girare degli spot ovviamente super spettacolari, da commentare con questo slogan “Se il mio stunt non può essere fatto con una Fiat allora vuol dire che non può essere fatto”.

FIAT - Nel primo dei due spot d’epoca si vede una spettacolare scena di cappottamento con una Fiat X1/9 che si ribalta diverse volte prima di ricadere in posizione normale sulle quattro ruote, con il motore perfettamente acceso e in grado di marciare. Nel secondo, invece, è una Fiat 131 2 porte che viene fatta saltare da una cascata e finire nel lago sottostante. In entrambi i casi Julienne esce sorridente dall’auto.

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