ATS Leggera, è tornata la barchetta made in Italy

650 kg di peso e motori turbo fino a 290 cavalli. I piemontesi di Automobili Turismo e Sport hanno presentato la nuova Leggera, una mangiatrice di curve che arriverà sul mercato a inizio 2015.
Automobili Turismo Sport, o più semplicemente ATS, è un nome non molto noto ai più, ma in grado di far venire i brividi (di piacere), agli amanti di sportive vintage. La sua storia affonda inizia negli anni '60, all'epoca aurea delle corse, quando con Phil Hill la Scuderia Ferrari lottava vittoriosamente contro le rampanti britanniche Lotus e Cooper. ATS nacque nel '62 da una costola di Maranello, quando tre tecnici del reparto corse l'Ingegner Carlo Chiti, Romolo Tavoni e Carlo Bizzarrini, in dissenso con Enzo Ferrari, decisero di mettersi in proprio fondando un proprio marchio e una propria scuderia. ATS partecipò al campionato di Formula 1 del '63 proprio con gli ex ferraristi Hill e Baghetti. Per mancanza di fondi non fu un'esperienza fortunata, ma nello stesso anno vennero presentate la 2500 GT e la GTS, prime auto di serie del marchio, che grazie a una massa estremamente contenuta e a un motore V8 da 210 e 245 cavalli le rendevano due tra le sportive più veloci dell'epoca. 

Nel '64 l'avventura ATS finì. Ma un cult era nato e da alcuni anni il marchio è risorto: allo scorso Goodwood Festival of Speed è stata presentata la Leggera, nomen programmatico, un due posti secchi dallo stile vintage e dal profumo di vera spider italiana anni '60. Ordinabile già da ora, arriverà sul mercato all'inizio del 2015. Ma vediamo i dettagli.

La Leggera è il primo modello ATS a montare il motore in posizione centrale anteriore, per ottimizzare la distribuzioni dei pesi, pari a 50%-50% tra asse anteriore e posteriore. Il telaio è tubolare in acciaio inox con tubi di grande diametro, leggero ma solido ed è già studiato per ottenere un eventuale passaporto CSAI/FIA per le competizioni. Le sospensioni sono a triangoli sovrapposti con ammortizzatori Ohlins regolabili e a richiesta dotabili di kit Unibals per realizzare delle regolazioni di assetto su misura. 

I porta mozzi ricavati dal pieno di alluminio e l'impianto frenante con pinze a 6 pistoncini anteriori e posteriori e dischi autoventilanti sono gli stessi che equipaggiano la sorella ATS SPORT e che sono stati testati a lungo nei severi collaudi in pista. Il peso è di soli 650 kg ed è equipaggiata con un moderno motore (General Motors) 1600 Turbo accuratamente preparato per raggiungere potenze di 210cv e 240cv, che determinano le due versioni: la 300 e la 365 dover il numero determina il rapporto peso/potenza della nuova barchetta. 
Il cambio è un 5 rapporti manuale rinforzato per gestire la generosa coppia di 30kgm a 1750 giri che offre il motore Turbo ma a richiesta sono disponibili per i clienti più tecnici anche un cambio ad innesti frontali e un cambio a 6 marce sequenziale. L'estetica è impreziosita dai cerchi in lega da 16" con canale da 8" sono offerti di serie, in alternativa il cliente può optare per un set di più classici cerchi a raggi realizzati in esclusiva per ATS o di cerchi scomponibili ricavati dal pieno. L'abitacolo è un trionfo del made in Italy, con preziosi pellami e rifiniture personalizzabili;. il volante è in legno e acciaio cromato,  rigorosamente Nardi-Torino, mentre la strumentazione è Smiths marchiata ATS. A richiesta è possibile ottenere anche un rollbar completo omologato FIA in sostituzione dei più classici doppi rollbars cromati. 

Le prestazioni sono da supersportiva mangiatrice d'asfalto:la versione base impiega 4,3 sec. per passare da 0 a 100 kmh, raggiungendo oltre 220 km/h di velocità massima e promette sensazioni di guida racing grazie al baricentro bassissimo che invita al controsterzo e a divertirsi in curva. Per i corsaioli incalliti sarà disponibile anche la cattivissima versione 420 Super Leggera SS con motore da 2200cc aspirato e 290cv cambio 6 marce e differenziale autobloccante race, con telaio in 25 cromo molibdeno che riduce il peso a poco più di 600 kg, I prezzi definitivi non sono ancora stati ufficializzati, ma si parla di cifre attorno ai 50 mila euro, perfettamente in linea con i competitor britannici del segmento. Bentornata barchetta, non vediamo l'ora di provarti. 
 

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