© ANSAROMA - Domani, 21 ottobre, Ferrari "scenderà in pista" alla Borsa di Wall Street per uno dei "gran premi" più importanti della sua lunga storia. Un'operazione fortemente voluta da Sergio Marchionne, nuovo numero 1 di Maranello dopo l'addio di Montezemolo avvenuto a settembre 2014. E a margine di una conferenza stampa di ADR, il presidente di Alitalia, Luca Cordero ha così risposto, sorridendo, a chi gli chiedeva se ha intenzione di acquistare azioni Ferrari: "Dovrebbero regalarmele". Il manager ha poi chiarito la sua battuta, chiarendo che "le compro perché ci credo e per motivi affettivi".
Oggi è un giorno molto importante per Ferrari: questa sera verrà annunciatoil prezzo di collocamento delle azioni e in molti si attendono una correzione al rialzo rispetto all'attuale forchetta compresa tra 48 e 52 dollari con un ritocco che potrebbe raggiungere anche il 20%. Se così fosse l'Ipo del 10% di Ferrari riuscirebbe a superare la soglia di 1,1 miliardi. Un incasso che aiuterebbe FCA a ridurre l'indebitamento e soprattutto a finanziare il piano di investimenti, tenuto conto che se invece venisse fissato un prezzo massimo di 52 dollari, il collocamento porterebbe nelle casse del Gruppo circa 893 milioni di dollari.
Lo scorso luglio Montezemolo è ufficialmente entrato nella Hall of Fame dell'auto, ricevendo il prestigioso riconoscimento a Detroit: prima di lui solo sette italiani erano stati insigniti di questo onore, Giovanni Agnelli, Nuccio Bertone, Battista Farina, Enzo Ferrari, Giorgetto Giugiaro, Sergio Pininfarina e Bruno Sacco. La sua carriera in Ferrari è stata distinta da due periodi separati: quello della giovinezza, negli anni '70 in qualità di responsabile della Squadra Corse, vincendo due mondiali piloti con Lauda e quello della maturità. Tornato a Maranello nel '91 ha contribuito a riportare le Rosse ai massimi livelli del motorsport e sotto la sua guida il Cavallino ha conquistato i trionfi dell'era Schumacher e il titolo del 2007 con Kimi Raikkonen, l'ultimo, al momento, della storia Ferrari.