Pagina 2 | Toyota C-HR Hybrid - Filosofia ibrida

Quando l’ibrido ti dà il … brivido… Perché se l’occhio vuole la sua parte, e il design è tra le caratteristiche determinanti al momento dell’acquisto, non va dimenticato che le prestazioni (non solo velocità, ma l’insieme di qualità che danno il giusto feeling tra auto e pilota) costituiscono la componente che riesce ad accendere al meglio la passione per l’auto. Il tutto oggi va calato in una sacrosanta realtà: migliorare ancor più il rapporto auto/ambiente con la propulsione ibrida in modo da gettare un ponte verso un futuro elettrico.

Alla Toyota hanno aggiunto questi concetti alle tradizionali qualità che contraddistinguono i prodotti del colosso giapponese per offrire un modello nuovo e di rottura dei canoni, con la voglia di stupire in un settore di mercato forte e in continua sorprendente crescita, quello dei crossover: e ci sono riusciti realizzando la versione ibrida del nuovo C-HR (acronimo di Coupé High- Rider).

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EMOZIONE - L’emozione c’è, fin dal primo sguardo, dunque obiettivo design centrato in pieno: il nuovo C-HR dà l’impressione di essere sempre in movimento anche quando è parcheggiato lungo la strada. Spigoli, tagli e nervature aggiungono eleganza, la forma dei fari è stata studiata per aggiungere slancio e fondersi con naturalezza nella carrozzeria come se fosse scolpita dal vento. Effetto ottico ancor più felice grazie alla linea da coupé, all’assetto ribassato (addirittura il più basso della categoria) con carreggiata larga per offrire la sensazione di auto ben piantata a terra ma al tempo stesso filante e veloce. La passione si accende mettendosi alla guida: si ha l’impressione di salire su una vettura sportiva prima ancora che su una crossover e la scelta della forma della carrozzeria indirizza naturalmente anche la conformazione degli spazi interni nella zona posteriore dove sono stati abbassati i sedili per garantire spazio a chi è di statura più alta. In fondo la bellezza comporta sempre qualche piccolissimo sacrificio peraltro compensato dalla presenza della telecamera di serie che durante le manovre “illumina” gli eventuali angoli bui.

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INTERNI BEN ORIENTATI Quando si parla di interni costruiti attorno all’uomo, si pensa alla comodità dei passeggeri. In realtà, quello che deve godere delle migliori agevolazioni è il conducente che ha in mano la vita, propria e di chi sta a bordo. Elementi fondamentali per dare sensazioni diverse al pilota sono i sedili anteriori sagomati, il cui design a doppio strato abbina una sezione superiore slanciata e sottile a una parte bassa in grado di garantire il massimo sostegno, porzioni evidenziate da tonalità cromatiche e fantasie differenti e risultano importanti anche il cruscotto con i comandi avvicinati e orientati verso il conducente e la guida posta più in alto rispetto alla Prius. L’allestimento interno è stato definito “Sensual Tech”, un incontro fra… opposti, cioé comodità-emozione e funzionalità tecnologica, tra spazio e dinamismo. Il display touch-screen da 8” si avvale della nuova interfaccia HMI e dell’ultima piattaforma di navigazione. Il touch-screen, collocato in posizione indipendente rispetto al pannello strumenti, consente la riduzione della profondità della parte superiore della plancia, massimizzando la visibilità. Il livello di qualità offerto è elevato e “godibile”. E si può aggiungere a scelta un ambiente da Concert Hall, con sistema JBL Premium dotato di amplificatore da 576 Watt, 8 canali e 9 altoparlanti, due dei quali sono tweeter a tromba.

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IBRIDO PIù LEGGERO Il motore termico da 1.8 litri VVT-i a ciclo Atkinson è una elaborazione di quello a benzina presente sulla Prius di terza generazione, sottoposto a una serie di importanti affinamenti per arrivare a una ulteriore riduzione dei consumi e alla massima efficienza. Sono stati anche perfezionati il flusso dei gas, la combustione, il raffreddamento, il controllo della detonazione e l’EGR. Il sistema ibrido (ridotto nei pesi e negli ingombri) del nuovo C-HR abbina all’unità termica a benzina da 1.8 litri un motore elettrico per offrire bassi consumi (si possono percorrere 26,3 km/litro) e basse emissioni (86 g/km di CO2) e buone prestazioni con 122 cv di potenza (90 kW) complessivi. Il software del sistema ibrido è stato aggiornato, per sfruttare di più la trasmissione elettrica in particolare a regimi più bassi del motore. E alla fine l’auto dipende molto meno dal motore termico alle velocità più elevate, riducendo di conseguenza anche i consumi, con possibilità di superare i 20 km con un litro su percorsi extra urbani, e aggiungendo efficienza in città sfruttando il recupero di energia. Il test stradale è la risposta più… reale, genuina e immediata alle nostre domande: le reazioni sono più pronte, la marcia fluida, ma non mancano l’atteggiamento più sportivo e brioso grazie alla reattività del motore e alla sorprendente accelerazione, senza necessità di mettersi a gareggiare. Insomma, alla fine si scende con la convinzione di avere guidato un’auto innovativa, efficiente e anche conveniente per le tasche.

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ARCHITETTURA globale A volte la costruzione dell’architettura attraverso un pianale moderno e flessibile (in questo caso il GA-C che garantisce una straordinaria rigidità della scocca), viene posta in secondo piano. In realtà la scelta diventa fondamentale per ottenere risultati impensati. Se il nuovo crossover C-HR riesce a convincere nel test stradale per la stabilità in curva, la precisione dello sterzo e della frenata, l’agilità cittadina e la propensione a rendere morbido tutto quel che è sconnesso, ebbene il merito va alla scelta della piattaforma modulare Toyota New Global Architecture che permette soluzioni senza compromessi, design e performance, stile, piacere di guida e sicurezza, un baricentro basso e una guida bilanciata, aggiungendo precisione ed eliminando il rollio per offrire una dinamica di guida - assicurano in Toyota - mai vista su un crossover. In più l’architettura TNGA ha dimostrato di essere l’ideale per una scelta ibrida e per arrivare a risultati. Se il design è importante nella scelta, non da meno oggi viene preso in considerazione il valore complessivo della sicurezza. Il nuovo C-HR propone di serie su tutta la gamma il Toyota Safety Sense Plus che include il sistema Pre-collisione, l’Avviso di Superamento Corsia e il sistema di Abbaglianti Automatici, oltre alla funzione di Rilevamento Pedoni, al Cruise Control adattivo e al Riconoscimento della Segnaletica Stradale. Un insieme di sistemi di assistenza alla guida che portano più sicurezza ma al tempo stesso riducono tensioni e fatiche al volante. E se poi si vuole disporre di ancor più tecnologia elettronica, si può optare per il Simple Intelligent Parking System capace di identificare spazi liberi dove parcheggiare ed effettuare la manovra in autonomia attivando semplicemente il pulsante dedicato SIPA.

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EMOZIONE - L’emozione c’è, fin dal primo sguardo, dunque obiettivo design centrato in pieno: il nuovo C-HR dà l’impressione di essere sempre in movimento anche quando è parcheggiato lungo la strada. Spigoli, tagli e nervature aggiungono eleganza, la forma dei fari è stata studiata per aggiungere slancio e fondersi con naturalezza nella carrozzeria come se fosse scolpita dal vento. Effetto ottico ancor più felice grazie alla linea da coupé, all’assetto ribassato (addirittura il più basso della categoria) con carreggiata larga per offrire la sensazione di auto ben piantata a terra ma al tempo stesso filante e veloce. La passione si accende mettendosi alla guida: si ha l’impressione di salire su una vettura sportiva prima ancora che su una crossover e la scelta della forma della carrozzeria indirizza naturalmente anche la conformazione degli spazi interni nella zona posteriore dove sono stati abbassati i sedili per garantire spazio a chi è di statura più alta. In fondo la bellezza comporta sempre qualche piccolissimo sacrificio peraltro compensato dalla presenza della telecamera di serie che durante le manovre “illumina” gli eventuali angoli bui.

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