Attacco concentrico a Tesla. Era inevitabile che Elon Musk venisse chiamato alle sue responsabilità di visionario con l'attitudine al commercio di suggestioni. Mentre lui annunciava su Twitter l'avvio di una collaborazione con il CERN Di Ginevra per la costruzione di un nuovo acceleratore di particelle, per altro subito smentito dal direttore del laboratorio, l'italiana Fabiola Gianotti, Porsche accelerava sul serio.
La stampa tedesca e americana riporta le parole di Andrew Lennon, manager della comunicazione della casa tedesca, che anticipa niente meno che il raddoppio della produzione della nuova Taycan, la berlina sportiva che segna l'ingresso di Porsche nella famiglia delle auto elettriche: "Eravamo pronti a questa evenienza, potevamo incrementare la produzione sin dall'inizio e i nostri dirigenti hanno recentemente deciso di farlo". Un eufemismo che racconta del passaggio da 20 mila a 40 mila unità da produrre nel primo lotto, con gli ordini aperti già dalla scorsa estate e andati abbondantemente esauriti.
L'appuntamento con il debutto su strada è già fissato entro il 2019, ma l'attesa generata da questo modello lascia presagire una migrazione di massa dei clienti Tesla verso Porsche, anche per ragioni di prezzo. In termini assoluti Taycan ha un prezzo base di 80 mila dollari, molto competitivo rispetto a Tesla Model S, ma mette sul piatto due motori elettrici per una potenza complessiva di 600 cv, ovvero una accelerazione da 0 a 100 Km/h in 3,5 secondi, da 0 a 200 Km/h in 12 secondi. Tutto questo potendo contare su una autonomia da 400 km garantita da una batteria ad alto voltaggio, quindi a ricarica più rapida, e una base tecnologica che comprende anche il sistema a 4 ruote sterzanti e il telaio a gestione elettronica Porsche Dynamic Chassis Control.