L’UE decreta: ADAS obbligatori nel 2022

La nuova direttiva coinvolge auto, camion e autobus: fra tre anni, tutti i modelli di nuova omologazione dovranno essere dotati di serie dei vari sistemi di assistenza alla guida
L’UE decreta: ADAS obbligatori nel 2022

L’iter si concluderà il prossimo 2 aprile, ma il Parlamento e il Consiglio europeo presto renderanno legge la proposta che vede gli ADAS obbligatori su auto, camion e autobus. La sicurezza dei veicoli compie così un decisivo passo in avanti dal punto di vista dei sistemi di assistenza alla guida.

Tre diverse “scadenze”, perché diventino effettive le norme discusse a Bruxelles. Nel maggio del 2022, tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere dotati, di serie, non solo dei sistemi di frenata automatica d’emergenza con riconoscimento dei pedoni e dei ciclisti, ma anche del monitoraggio della soglia d’attenzione del guidatore, del dispositivo di rilevamento di ostacoli in movimento durante le manovre in retromarcia, l’assistente al controllo intelligente della velocità.

Secondo stime diffuse dal legislatore comunitario, utilizzare un assistente al controllo della velocità consentirebbe di ridurre del 20% i morti sulle strade in Europa. Il dispositivo è in grado di leggere la segnaletica stradale e operare sulla base delle mappe del navigatore, segnalando il superamento dei limiti di velocità al guidatore.

Agli ADAS diventati, in molti casi, assistenti noti e diffusi su un buon numero di auto, si somma l’obbligo per i costruttori di facilitare l’installazione di sistemi in grado di bloccare il veicolo se il tasso alcolico rilevato oltrepassa i limiti di legge. Inoltre, tutte le auto, su richiesta del Parlamento, dovranno essere dotate di scatole nere che registrino i dati critici in caso di incidente, una registrazione limitata ai pochi secondi precedenti l’impatto.

Tra le novità che troveremo a bordo, anche l’automatismo dell’attivazione delle quattro frecce d’emergenza in caso di pericolo.

Non solo occhi elettronici a sorvegliare sulla sicurezza in marcia, ma anche sistemi di sicurezza passiva (quando l’incidente è già avvenuto) evoluti. In particolare, dal maggio 2022 dovranno progettarsi auto con parabrezza e montanti in grado di ridurre la gravità delle ferite riportate da ciclisti e pedoni in caso di impatto, come potrebbe accadere con l'installazione di airbag dedicati. Verranno riviste anche le procedure di crash-test, con prove di impatto laterale e frontale ancor più stringenti.

Sul fronte degli pneumatici, il primo e fondamentale strumento di sicurezza attiva, entreranno in vigore procedure di omologazione riviste, con il test anche di specifiche di gomma usurata. 

Se l’orizzonte del maggio 2022 è valido per tutti i veicoli di nuova omologazione, dal maggio 2024 dovranno uniformarsi alle disposizioni sulla dotazione di sicurezza di serie anche tutti i veicoli nuovi ma omologati in una fase precedente. Un veicolo commercializzato, ad esempio, nel 2021 dovrà adattarsi ai contenuti di sicurezza obbligatori per legge dal maggio 2024.

La “scadenza” del novembre 2025, invece, è legata ai dispositivi di sicurezza obbligatori su camion e autobus, tipologia di veicoli sui quali in sede europea si è discusso soprattutto per migliorare la visibilità di ciclisti e pedoni, la visuale diretta, che passa da sistemi di rilevamento frontale e posteriore, nonché l’obbligatorietà del Blind Spot Monitor.

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