Kia Soul Eco Electric, la prova su strada

Abbiamo passato due settimane a bordo della crossover elettrica full optional: le nostre impressioni.
Kia Soul Eco Electric, la prova su strada
Nonostante non siano più una rarità, mettersi alla guida di un’auto elettrica provoca sempre un brivido. Anzi una scarica. Perché si ha la sensazione di far parte del futuro e anche perché ti fa sentire un privilegiato: niente soste da pagare, posti riservati con colonnine di ricarica (quando gli incivili non ci parcheggiano abusivamente le auto), accesso libero alle ZTL, niente code dal benzinaio. Vip e con la coscienza a posto: faccio tutti i chilometri che mi pare e non inquino l’aria con un solo grammo di Co2. C’è anche qualche lato negativo: autonomia ridotta rispetto alle auto a combustione, tempi di ricarica non paragonabili a pieno tradizionale, colonnina di ricarica in aumento ma ancora sconosciute nei piccoli centri. Ma siamo fiduciosi: da qui a pochi anni la mobilità elettrica sarà, speriamo, un’alternativa comune e non una soluzione per guidatori eccentrici.


Abbiamo avuto la possibilità di guidare per alcuni giorni la Kia Soul Eco Electric, versione green dello urban crossover coreano, equipaggiato con motore sincrono a magneti permanenti da 110 CV e 285 Nm, in gradi di raggiungere una velocità massima di 145 orari e di scattare da 0 a 100 in 11,2 secondi. Esteticamente è in tutto e per tutto una Soul: stesse dimensioni (4.14 metri di lunghezza), stesso design, stesso look inconfondibile. Ma i dettagli fanno la differenza: niente scarico, né tappo del serbatoio. L’auto si ricarica attraverso una presa anteriore a scomparsa posizionata nella calandra “tiger nose” Kia.   


L’auto ci riconosce: avvicinandosi con le chiavi in tasca si aprono gli specchietti e si sblocca. Saliamo a bordo: come le gemelle a benzina o diesel è molto spaziosa e in grado di far sedere comodamente anche guidatori (e passeggeri) molto alti, grazie a un passo di 2.57 metri e a un’altezza di 1.59. L’abitacolo stupisce positivamente per pulizia e sobrietà: quasi tutte le funzioni dell’auto si controllano tramite touchscreen e gli interni sono realizzati in morbidi materiali eco-friendly. Stacchiamo il cavo dalla colonnina e lo posizioniamo nell’apposito alloggiamento ricavato in un doppiofondo nel bagagliaio: tutto rimane in ordine e non si ruba spazio al baule, che con una capacità di 281 litri (fino a un massimo di 891) si è dimostrato molto capiente anche nelle temute “prove supermarket” del sabato.


La guida in città è un piacere: nessuna vibrazione, nessun rumore. Con i finestrini alzati l’insonorizzazione è ottimale e il traffico cittadino non penetra nel nostro “giardino zen”. Inoltre il motore, con una coppia di 285 Nm disponibili fin da subito, consente partenze brillanti e sorpassi veloci. L’autonomia è di quasi 200 chilometri: mantenendo una modalità di guida Eco (cioè senza schiacciare a tavoletta), l’auto non consuma quasi a e in fase di frenata si ricarica. Altro accorgimento interessante è l'aria condizionata a risparmio energetico indirizzata solo verso il conducente, riduce la quantità di energia consumata. 

A bordo c’è praticamente tutto: fari LED, sensori di parcheggio, telecamera posteriore, volante, specchietti e sedili riscaldabili, vetri posteriori “privacy”, sistema di monitoraggio pressione pneumatici, navigatore, etc. etc. Tutto compreso, la Eco-Electric è disponibile in un solo allestimento full optional al costo di 36 mila euro con garanzia di sette anni. Troppi soldi? Certo, non sono pochi ma è anche vero che poi si risparmia molto sul carburante e le soste. Ma è soprattutto vero che in altri paesi i governi incentivano l’acquisto di veicoli elettrici con bonus non indifferenti. La Francia, ad esempio, ha varato un nuovo piano di incentivi che garantisce fino a 10 mila euro per passare da un diesel a un’elettrica. Speriamo di imitare presto i cugini. 

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