BMW 330e, la prova doppia – ibrida plug-in e pure sportiva

Con la batteria carica può percorrere fino a 40 km/h in elettrico, dopodiché il 2.0 turbo inizia a cantare e a chiedere benzina
BMW 330e, la prova doppia – ibrida plug-in e pure sportiva

Ha debuttato sul mercato quattro anni fa ed è stata aggiornata lo scorso anno, arrivando alla sesta generazione. La BMW Serie 3 ha una gamma straordinariamente completa. Motori 3, 4 e 6 cilindri, da 1.5 a 3 litri, benzina e diesel, con potenze che vanno da 116 a 326 CV e fino ai  431 CV della super-sportiva M3. A tutto questo bisogna aggiungere la carrozzeria station wagon (Touring), la variante coupé (M4) e le quattro ruote motrici (Xdrive), per una offerta che può soddisfare davvero qualsiasi esigenza. I prezzi partono da 31.600 euro della 116d e si avventurano fino ai 79.250 euro della M3. Noi, in questa prova doppia, abbiamo voluto testare la 320e iPerformance, forse la versione più innovativa della berlina bavarese, spinta da un powetrain ibrido plug-in che le permette di percorre 40km in modalità 100% elettrica.

Scheda

Dimensioni: lung. 463 cm - alt. 143 cm – larg. 181 cm
Motore: 1.998 cc – 252 CV – 420 Nm
Prestazioni: V.max 225 km/h – 0/100 km/h in 6,1 s
Consumi ed emissioni: 1,9 L/100 km (ciclo misto) – 45 g/km CO2
Prezzo: 51.150 euro
 

Francesco Colla

BMW Serie 3 è una certezza da 40 anni. Se la compri puoi star sicuro di fare una certa figura e di avere in mano un’auto affidabile, elegante e prestazionale. Avendo deciso di compiere il grande passo (ormai obbligato) verso l’ibridazione della famiglia, per il marchio bavarese non avrebbe avuto senso sradicare il concetto di Serie 3 creando una macchina “diversa”. Chi scegli una Serie 3 sa ciò che vuole. Per cui la 330e è esteticamente identica alle sorelle con motore endotermico, è offerta con gli stessi allestimenti e ha un listino quasi uguale alle pari potenza diesel. Quasi perché, strano a dirsi, le versioni ibride costano un po’ meno. Salendo a bordo della 330e in allestimento top di gamma Luxury si percepisce la ben nota qualità BMW, con pellami pregiati, modanature in alluminio, sedili a regolazione elettrica e sistema di infotainment con display da 6,5”. Le differenze sono sotto al cofano, non sono visibili ma immediatamente percepibili.

In città, mantenendo la modalità di guida Auto eDrive, l’auto parte in elettrico e il 4 cilindri benzina interviene solo quando si preme l’acceleratore sul serio. Premendo ancora il selettore sul tunnel e scegliendo Max eDrive, la 330e inizia a scivolare sulla strada in modalità 100% elettrica con un’autonomia di 40 km. A patto di “schiacciare” con cognizione di causa, ovviamente. Rilassante e confortevole in autostrada sa divertire nel misto grazie a un cambio automatico dinamico, a uno sterzo preciso e consistente (specialmente quando si viaggia in Sport) e a un powertrain capace di garantire uno scatto 0-100 in 6“1. Ma i veri punti di forza del modello stanno nelle innovazioni, come l’app per smartphone che consente di pre-climatizzare l’auto o di controllare lo stato di ricarica da remoto. Questo a patto di possedere un garage e di installare la wallbox BMW oppure di vivere in prossimità di una colonnina (BMW offre un abbonamento flat valido per tutti gli operatori di settore). L’evoluzione tecnica, insomma, prova ad attrarre nuovi clienti sensibili alla mobilità sostenibile e al fascino dell’hi-tech. 

Alessandro Vai

Che senso hanno le auto ibride plug-in? Se c’è modo di tenere la loro batteria carica, molto, se invece non c’è, molto poco. Questa Serie 3 è una 2.0 turbo benzina supportata da un motore elettrico. Una vettura che si può definire sportiva senza paura di sbagliare, ma che sa anche essere ecologica, a patto di usarla nel modo più appropriato. La batteria agli ioni di litio da 11,3 kWh, infatti, può garantire fino a 40 km di marcia in modalità 100% elettrica, a una velocità massima di 120 km/h. In questo modo il risparmio (e il rispetto dell’ambiente) è garantito, ma una volta finita la scorta di energia elettrica il turbocompressore del 4 cilindri 2 litri inizia a soffiare e la benzina inizia ad affluire dal serbatoio (da 41 litri). In questa situazione, lo stato di carica della batteria viaggia tra il 2 e il 6 %, rendendo la 330e una ibrida pura, ma non particolarmente efficace, visto che dopo i primissimi metri in elettrico il motore termico si accende subito. Nell’uso quotidiano è difficile percorrere più di 12/13 km con un litro, un risultato in linea con quello della 328i venduta negli USA, che utilizza praticamente lo stesso motore ma senza l’ausilio di quello elettrico.

In questo confronto bisogna anche tenere conto dei due quintali in più – sia rispetto alla 328i che alla 320d europea - che l’intero sistema ibrido si porta dietro e che nella marcia cittadina si fanno sentire. A difesa della 330e, inoltre, bisogna anche dire che la sua tecnologia ibrida è stata inserita in un telaio che non la prevedeva sin dall’inizio, tanto che il motore elettrico si trova all’interno del cambio al posto del convertitore di coppia e la batteria ruba circa cento litri di spazio al bagagliaio. Quello che invece non è in discussione, è il piacere di guida che quest’auto sa regalare, che è quello tipico BMW. Sospensioni comode ma precise, sterzo chirurgico e un assetto che non tradisce mai, con un impianto frenante che può pure contare sul plus datogli dal recupero dell’energia elettrica in frenata. Sì, se vi arrampicate sullo Stelvio usando la benzina, una volta scesi avrete guadagnato una batteria completamente carica.

 

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