Suzuki Swift, la prova su strada della quinta serie

Esteticamente rinnovata è stata rivoluzionata nei contenuti per far concorrenza alle regine del segmento B. L'abbiamo provata in anteprima, ecco i suoi punti di forza
Suzuki Swift: foto su strada

MONTECARLO. Il primo approccio è stato a inizio marzo in occasione dell'anteprima all'87° Salone di Ginevra. Un debutto importante, quello della nuova Suzuki Swift, visti i 5,4 milioni di esemplari venduti nel mondo dalle quattro serie precedenti. "E' un'icona profodamente rinnovata - ha commentato Massimo Nalli, direttore generale Suzuki Italia - Ma il design rimane nel solco delle generazioni che l'hanno preceduta".

Esteriormente Swift evolve i canoni delle progenitrici, esprimendo una forte personalità e dinamicità, sottolineate dal muso corto e grintoso e dal posteriore muscoloso. Una segmento B sui generis, che con i suoi 3,84 metri è circa 15 centimetri più corta delle principali concorrenti (vedi Ford Fiesta e Opel Corsa) ma è in grado di offrire un abitacolo e un bagagliaio capienti.

Il merito è soprattutto di una carreggiata allargata di 4 cm, un'esclusiva per il mercato europeo, consentendo di ampliare il volume del vano posteriore del 25%, raggiungendo quota 265 litri per caricare comodamente due valigie di medie dimensioni. "O un passeggino" prosegue Nalli, sottolineando come il target di riferimento siano le giovani coppie e le "mama taxi".

L'aspetto dinamico è supportato dai contenuti, a partire dalla piattaforma di nuova concezione Heartect (la stessa della Baleno), più rigida e leggera per contenere non solo il peso della vettura (che ora parte da 840 kg) ma anche per aumentare piacere di guida e sicurezza.

Sicurezza garantita anche dal pacchetto disponibile su tutte le versioni e di serie sull'allestimento Top: oltre agli ormai diffusi sistemi di allerta per i cambi involontari di direzione di corsia e marcia, l'adozione di un radar anteriore ha permesso l'installazione del cruise control adattivo, ancora una rarità per il segmento, nonché del sistema di frenata automatica d'emergenza.

 Anche i motori sono stati riprogettati: il già noto Dualjet è stato rinforzato con cilindri più compatti, ma la vera novità è il tre cilindri 1.0 Boosterjet da 112 cavalli supportato dal sistema Hybrid. Dalla potenza e dal peso ridotti: non in grado di garantire un'autonomia a zero emissioni ma ibrido a tutti gli effetti e che quindi rientra nel piano delle agevolazioni di Comuni e Regioni.

Salendo a bordo della top di gamma Boosterjet Hybrid in allestimento S (disponibile solo per la verisone ibrida) non si rimane accecati da effetti speciali ma piuttosto accolti dalla sobria razionalità Suzuki: la plancia è caratterizzata da solide plastiche dure anche se la versione top di gamma avrebbe meritato qualche dettaglio soft touch maggiormente alla moda. Al centro dell'attenzione il touchscreen da 7 pollici, compatibile con sistemi Apple e Android, e navigatore con mappe 3D.

Le curve alluvionate tra Nizza e Montecarlo non hanno permesso di sfruttare appieno le potenzialità del Boosterjet, abbinato al cambio manuale 5 marce, tuttavia è evidente quanto il motore sia brillante e ben poco rumoroso per essere un tre cilindri. Piacevole lo sterzo, morbido per affrontare senza stress la vita in città e responsivo per divertirsi un po' nel misto. Meno briosa la coppia formata dal 4 cilindri 1.2 e il cambio automatico CVT (un abbinamento comunque al momento non previsto per il mercato italiano), non un fulmine di reattività, tuttavia piacevole soprattutto nei tratti extraurbani e in autostrada, dove percorre oltre 20 km con un litro.

Nuova Swift arriva negli showroom il 15 aprile, disponibile in quattro allestimenti, Easy, Cool, Top e S, e prezzi a partire da 13.990 euro per la versione d'accesso 1.2 Dualjet, fino ai 18.890 euro della 1.0 Boosterjet Hybrid. Ma fino a giugno Suzuki parte all'attacco con promozioni di 3.040 euro su tutte le versioni.

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