Italdesign GTZero, il futuro delle gran turismo

Tre motori elettrici, grande potenza e ben 500 km di autonomia. E un abitacolo dove regna il minimalismo hi-tech. Ecco la concpet car presentata da Italdesign al Salone di Ginevra 2016.
Italdesign GTZero, Salone di Ginevra 2016

TORINO - Tra i protagonisti del Salone di Ginevra 2016 non poteva mancare Italdesign, azienda fondata nel '68 da Giorgetto Giugiaro e più recentemente entrata nell'orbita del Gruppo Volkswagen. La novità si chiama GTZero, una gran turismo elettrica basata su un telaio modulare monoscocca in carbonio con batterie integrate equipaggiata con un powertrain elettrico composto da tre motori, due sull’asse anteriore, uno sul posteriore, in grado di erogare una potenza complessiva di 360 kW (pari a oltre 480 cv) con una trazione integrale e quattro ruote sterzanti. La concept car raggiunge una velocità massima limitata a 250 km/h e ha un’autonomia di circa 500 km, mentre l’80% della carica è raggiungibile in circa 30 minuti.

COFANO LUNGO, CODA SPIOVENTE - GTZero rende omaggio anche alla storia quasi cinquantenaria di Italdesign, riprendendo alcune soluzioni di alcune concept car del passato. I flap attivi sul cofano anteriore sono una citazione dell’Alfa Romeo Scighera del 1997, mentre cofano lungo, parafanghi pronunciati e la coda spiovente sono un omaggio alla Daewoo Bucrane del 1995; l’impostazione da sportiva “da poter usare con la famiglia” richiama invece la Ferrari GG50. La coda tronca e la continuità delle linee richiamano infine la Bizzarrini Manta, che nel 1968 segnò il debutto della neonata Italdesign. «L’attenzione all’ambiente e le nuove tecnologie oggigiorno ci consentono di progettare vetture performanti e pulite – ha dichiarato Filippo Perini, Responsabile del Design di Italdesign – senza però perdere la personalità estetica: indipendentemente dal tipo di alimentazione infatti non spariranno le diverse tipologie di automobile e le vetture sportive continueranno ad esercitare un fascino particolare. GTZero è la nostra visione per un classico, la Gran Turismo, che guarda alla tradizione dei carrozzieri italiani, ma è aggiornata alle tecnologie e alle esigenze di domani, e emette zero emissioni di CO2, da cui il nome GTZero». 

AERODINAMICA - Equilibrio e modularità sono i due concetti portanti del progetto. Da una parte si è cercato l’equilibrio tra forme e contenuti, visione e possibilità produttiva; dall’altra è stata ricercata una soluzione modulare, sia per l’architettura interna dell’abitacolo, sia per quella funzionale della piattaforma. Le linee esterne si sviluppano armoniosamente partendo dalle ruote, da 22” all’anteriore e 23” al posteriore; il trattamento delle superfici della carrozzeria è al tempo stesso muscolare, con i grandi passaruota e il cofano allungato a determinarne il carattere sportivo, e avvolgente, per ammorbidirne l’aggressività. In vista anteriore e posteriore spiccano le grandi prese d’aria e gli spoiler, soluzioni non solo estetiche ma funzionali, che racchiudono sistemi per l’aerodinamica attiva. Alle alte velocità gli spoiler infatti fuoriescono per aumentare la deportanza, le prese d’aria si aprono per favorire i flussi aerodinamici. In vista laterale spiccano due feritoie in prossimità dei passaruota che favoriscono il raffreddamento dell’impianto frenante. Il posteriore è dominato dalla forma esagonale del grande lunotto, che funge anche da portellone di accesso al vano bagagli. La forma geometrica è incorniciata da un lungo LED che corre tutto intorno alla superficie vetrata e che riporta le tipiche funzioni dei gruppi ottici posteriori.

MINIMALISMO DIGITALE - L’abitacolo della GTZero colpisce per la pulizia delle linee e l’essenzialità delle soluzioni adottate. L’andamento della plancia è scandito da tre grandi bocchette per l’aria condizionata: all’internonon è presente alcun tipo di struttura e il flusso d’aria è generato proprio dall’ergonomia della bocchetta stessa, che garantisce una aerazione omogenea e diffusa ed un design estremamente minimale e sofisticato. Un’altra caratteristica dell’abitacolo è l’assenza di pulsanti: con l’unica eccezione del freno di stazionamento, tutti i controlli sono demandati a superfici vetrate con controllo multitouch: a seconda di quante dita vengono appoggiate su di esse, appaiono differenti menu ed impostazioni. Il volante è la vera consolle di controllo: due pad posteriori, posizionati dove solitamente sono collocate le palette del cambio, consentono di controllare l’innovativo display OLED dinamico a tre livelli del cruscotto.

 

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