ROMA - Sono passati solo due anni dalla prima gara di Formula E, il primo mondiale per monoposto elettriche, eppure per certi versi sono trascorsi due decenni. Perché in soli 700 giorni quello che gli scettici consideravano una bruttissima copia della Formula 1 è diventato un campionato competitivo, capace di coinvolgere il pubblico (correndo nei centri delle più grandi metropoli del mondo) e ambito dalle Case. Ultima in ordine di tempo, dopo la Jaguar, Audi: il marchio dei Quattro Anelli ha recentemente ufficializzato l’abbandono del Mondiale Endurance per dedicarsi anima e corpo alla Formula E.
Uno dei team precursori della serie, Venturi, ha anche recentemente dimostrato che i veicoli elettrici possono raggiungere velocità stratosferiche: dopo tre anni di tentativi, vanificati dalle condizioni atmosferiche, il missile VBB-3 ha messo a segno il nuovo record di velocità per veicoli elettrici.
Ben 358 miglia orarie, 576 chilometri all’ora, raggiunti sulla piana salata di Bonneville, Utah, grazie al powertrain green più potente del mondo: 3.000 cavalli. E vedendo la velocità con cui sta evolvendo il mercato delle auto green (vedi i recenti debutti al Salone di Parigi di Opel Ampera e compagnia) è lecito attendersi un prossimo futuro di supercar a zero emissioni.