(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 22 GEN - "Io non ho mai negato di
essermi interessato a far ottenere l'asilo politico a Matacena,
ma continuo a pensare che non sia un reato. Semmai una questione
inopportuna, che non rifarei". A dirlo è stato Claudio Scajola
parlando con i giornalisti in una pausa del processo in cui è
imputato a Reggio Calabria per procurata inosservanza della pena
in relazione alla latitanza dell'ex deputato di Fi Amedeo
Matacena, condannato a 3 anni per concorso esterno in
associazione mafiosa e adesso a Dubai. Nel corso dell'udienza è
stata confermata la convocazione come teste per il prossimo 5
febbraio di Silvio Berlusconi. I giudici oggi hanno ascoltato la
testimonianza del funzionario ex Carige (banca di cui era
vicepresidente un fratello di Scajola) Paolo Pippione, che ha
affermato che l'ex ministro gli chiese se era possibile aiutare
Chiara Rizzo spostando una somma di denaro. Pippione ha riferito
che quando accertò che Matacena era stato condannato disse a
Scajola che non era possibile e lui ne prese atto.
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