Olimpiadi a luci rosse? Ecco i 5 momenti più hot

Nel villaggio olimpico di Sochi sono stati distribuiti oltre 40mila preservativi. Basandosi sulle esperienze precedenti...

SOCHI - Sesso al villaggio olimpico? Ormai non fa quasi più notizia, come il numero di preservativi messi a disposizione degli atleti che a Sochi è di circa 40mila, del tutto in proporzione ai 150mila di Londra. D'altra parte gli elementi di base ci sono tutti: migliaia (a Sochi saranno 2.869) di giovani, in piena salute e vigoria fisica, elettrizzati dall'atmosfera olimpica e facilitati dalla promiscuità delle sistemazioni. Il nuotatore statunitense Ryan Lochte sostiene che il 75% degli atleti alle Olimpiadi fa sesso e non si tira fuori dalla percentuale: "Nel 2008 a Pechino ero fidanzato, a Londra quattro anni dopo non ho commesso la stessa fesseria". Insomma, anche a Sochi le condizioni perché si allunghi l'aneddotica sul sesso a cinque cerchi ci sono tutti. E allora, grazie a Bussiness Insder, proviamo a ripassare i cinque momenti più "caldi" della storia delle Olimpiadi.


1. Breaux Greer (Usa) nel 2000 a Sydney aveva pianificato tutto: tre donne al giorno per rilassarsi in vista della sua gara di lancio del giavellotto. Una saltatrice con l'asta, un'ostacolista e un turista scandinava. Durante la gara (quella olimpica, s'intende) si infortunò al ginocchio e dovette abbandonare (anche le tre di cui sopra, disperate almeno quanto il suo allenatore).


2. Nel 2010 a Vancouver sei atleti (tedeschi, canadesi e austriaci) organizzarono un'orgia in un idromassaggio. Record, tuttavia, non omologato dalle federazioni perché l'idromassaggio si trovava in un albergo fuori dal Villagio Olimpico.


3. La turbolenta Hope Solo, portiere della nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti, festeggiò l'oro di Pechino 2008 passando una notte di fuoco con quello che lei definì "uno famoso", senza svelare mai il suo nome. In classifica sulla fiducia. Anche perché la mattina dopo si presentò a una trasmissione tv che celebrava la medaglia completamente ubriaca: certe performance vanno premiate.


4. La sciatrice americana  Carrie Sheinberg raccontò che nel 1994 a Lillehammer due bobbisti tedeschi le offrirono la loro medaglia d'oro in cambio di una serata piccante "a tre". Sempre la Sheinberg sostiene di aver loro risposto: "L'ha vinta anche Tommy Moe, vado a giocare con la sua".


5. La squadra australiana di nuoto a Sydney, nel 2000, rischiò di incendiare mezzo villaggio con un fuoco d'artificio. Fin qui è cronaca. Si dice, tuttavia, che il "lancio" fu effettuato per festeggiare la perdita delle verginità della più giovane di loro.

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