Ad Alessandri il premio Mecenate. Sarà ambasciatore Roma 2024

Premiato da Malagò il presidente di Technogym: «Dagli anni 2000 la sua azienda è fornitrice ufficiale del Cio. È una delle poche persone con cui mi confronto quotidianamente sulla candidatura perché conosce perfettamente cos'è il Cio e le dinamiche di voto»
Ad Alessandri il premio Mecenate. Sarà ambasciatore Roma 2024© ANSA

TORINO - Un instancabile ottimista che con la sua azienda ha conquistato i mercati di tutto il mondo (esporta il 90% della propria produzione in oltre 100 Paesi) e, prossimamente, ambasciatore della candidatura olimpica di Roma 2024. Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym, «è riuscito a mantenere l'uomo al centro di un'azienda che deve il suo successo mondiale alle macchine». E, grazie anche al ruolo che svolge la Wellness Foundation da lui creata per migliorare la qualità della vita delle persone, oggi è stato insignito del Premio Mecenate dello Sport 2015, intitolato alla memoria di Varaldo Di Pietro che, con il suo impegno nello sport e nel sociale ha accompagnato, nel dopoguerra, lo sviluppo di Latina.

MALAGO' - «Lo conosco da 35 anni - rivela il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la cerimonia di premiazione svoltasi a Roma - pochi sanno che ha iniziato la sua storia professionale in un garage. Domenica ho parlato con lui e la cosa straordinaria è che mi ha detto soltanto della sua fondazione, in linea con il riconoscimento del premio Mecenate». Quindi svela: «avrà un ruolo nell'advisory board, come ambasciatore di Roma 2024. Sarà una freccia in più. Dagli anni 2000 la sua azienda è fornitrice ufficiale del Cio. È una delle poche persone con cui mi confronto quotidianamente sulla candidatura perché conosce perfettamente cos'è il Cio e le dinamiche di voto».

ACTIONAID - Nel dossier ci sarà spazio anche per ActionAid perché, spiega Malagò, «vogliamo dare una grandissima impronta ai temi della socialità». «Mi metto a disposizione - commenta Alessandri che succede nell'albo del premio a Massimo Moratti - Per vincere dobbiamo lavorare molto sull'aspetto sociale, della nostra tradizione e sull'ospitalità e il benessere. Dobbiamo coinvolgere ogni membro Cio nel sogno italiano di rimettere l'uomo al centro». L'imprenditore romagnolo spiazza poi tutti quando racconta che l'immagine che lo rende più orgoglioso non è quella di qualche campione che utilizza i suoi macchinari, ma quella di sua madre che con sua cyclette, e grazie a un protocollo, dopo sei mesi è riuscita a far regredire la demenza. Lo "Steve Jobs del benessere" non pensa di entrare in politica ma al premier Matteo Renzi consiglia: «Il capitale umano è il vero capitale su cui si deve concentrare. I giovani vadano all'estero a fare esperienze, ma non possiamo lasciare che a beneficiarne siano americani o tedeschi».

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