Rio 2016, Cagnotto: «Io portabandiera? Sarebbe un onore immenso»

La tuffatrice: «Sarà l'ultima Olimpiade, quest'anno me lo godrò»
Rio 2016, Cagnotto: «Io portabandiera? Sarebbe un onore immenso»© LaPresse

ROMA - «Io portabandiera a Rio 2016? Sicuramente non dirò di no, se me lo chiedono. Sarebbe un onore immenso, sarei felicissima, ma so anche che ci sono altre atlete che lo meriterebbero». Lo ha detto la tuffatrice Tania Cagnotto a margine dell'inaugurazione della palestra per la preparazione a secco della piscina dei tuffi a Roma. «Se non verrò scelta, sfilerò magari dietro di loro: quindi va bene lo stesso», ha aggiunto l'azzurra che medita il ritiro dopo i Giochi del 2016. «Sarà sicuramente la mia ultima Olimpiade, perché il prossimo anno avrò 31 anni e per una tuffatrice è il momento in cui si smette. Mi piacerebbe fare altro, vediamo cosa succederà». La pluricampionessa, che in bacheca non ha ancora una medaglia olimpica, arriverà a Rio senza troppe pressioni. «Quest'anno me lo godrò - ha assicurato - perché comunque il Mondiale di Kazan mi ha dato una bella spinta. Sono felice e pronta ad affrontare questo mio ultimo anno olimpico. Lo farò in modo sereno, cercherò di divertirmi, ma ovviamente anche di arrivare al massimo delle mie possibilità».

INAUGURATA LA PISCINA - «Una struttura come questa, funzionante al 100%, è fondamentale. Per fare questo sport poi ci vogliono anche gli allenatori giusti e la volontà perché è faticoso allenarsi». Tania Cagnotto commenta così l'inaugurazione della struttura del centro "Giulio Onesti". Da oggi Roma ha la sua piscina per i tuffi a secco. È stata inaugurata oggi dalla Federnuoto e dal Coni presso il centro di preparazione olimpica dell'Acqua Acetosa. «Non avete più scuse - scherza il n.1 della Fin Paolo Barelli, rivolgendosi agli atleti azzurri - Al di là delle battute voglio ringraziare Carlo Mornati, perché da quando si è insediato come responsabile della preparazione olimpica, ha da subito raccolto il mio invito: in Italia non avevamo una palestra degna di quelle che hanno le altre nazioni importanti». «Premesso che passerò alla storia per aver svuotato una piscina di acqua e riempita di gomma, ma questo su suggerimento di Barelli, sono strafelice - dice il vice segretario del Coni, Mornati - Penso che sia doveroso per quello che i tuffi hanno rappresentato e rappresentano oggi per l'Italia. Spesso nell'immaginario collettivo vengono visto come disciplina di nicchia e invece portano tanti risultati, speriamo anche in chiave olimpica. Era doveroso che un centro di preparazione olimpica avesse un impianto anche per i tuffi. Ora hanno la loro casa». Soddisfatto il ct Giorgio Cagnotto: «Finalmente possiamo dire di avere questa palestra, con l'impegno di tutti, della federazione e del Coni. Per noi si è realizzato un sogno. Un impianto all'altezza delle altre nazioni ora cercheremo di lavorare sodo e recuperare gli anni persi»

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