Olimpiadi caso Zika, Hope Solo: «Rinuncerei a Rio per un figlio»

Il portiere della Nazionale Usa femminile di calcio ha ribadito il suo timore sul virus che provoca la microcefalia nei feti
Olimpiadi caso Zika, Hope Solo: «Rinuncerei a Rio per un figlio»

ROMA - La trentaquattrenne n.1 degli Usa ha parlato della paura di Zika e di contrarre alle Olimpiadi il virus che può provocare microcefalia nel feto. E le sue dichiarazioni a Si.com sono subito rimbalzate su tutti i media americani. "Non so quando quel giorno arriverà per me e Jerramy - ha aggiunto - Ma mi riservo il diritto di avere un figlio in piena salute. Nessun atleta che gareggerà a Rio dovrebbe essere messo di fronte a questo dilemma: accetto il rischio di una scelta del genere in quanto donna, ma non accetto di essere costretta a scegliere tra competere per il mio Paese e sacrificare la mia potenziale maternità". Nei giorni scorsi i media americani e brasiliani avevano lanciato l'indiscrezione secondo cui il Comitato olimpico americano avrebbe dato indicazioni di lasciar liberi gli atleti su questa scelta; ma ieri è arrivata la smentita ufficiale dell'Usoc. Ora la nazionale Usa di calcio, campione del mondo in carica, è impegnata nella qualificazione (mercoledì l'esordio con Costarica). Il torneo olimpico si svolgerà tra l'altro in gran parte lontano da Rio, in città come Manaus dove il rischio di infezione da zanzare è anche più alto. "Ora come ora non andrei a Rio" ha ribadito Hope Solo, una delle calciatrici più famose del pianeta.

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