Iaaf al Quirinale, Rigaudo: «Non sapevano cosa rappresentasse»

I funzionari non sono stati ammessi a palazzo, la marciatrice si è sottoposta al normale controllo ematico negli uffici del Coni
Iaaf al Quirinale, Rigaudo: «Non sapevano cosa rappresentasse»© EPA

ROMA - Ispettori della Iaaf si sono presentati al Quirinale per effettuare un controllo antidoping a sorpresa sulla marciatrice Elisa Rigaudo mentre nei giardini si svolgeva la cerimonia della consegne del tricolore ai portabandiera azzurri per Rio. Lo apprende l'Ansa in ambienti dell'atletica. Gli ispettori non sono stati ammessi nel palazzo ed il controllo, un test su sangue e urine, è stato rinviato al momento in cui Rigaudo, con tutti gli altri azzurri, avrebbe raggiunto la Casa delle Armi al Foro Italico.

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Gli emissari della federazione internazionale si sono mossi in base al 'whereabout' (le indicazioni che gli atleti devono lasciare per essere sempre reperibili per possibili controlli a sorpresa) della Rigaudo, che nella fascia oraria 9-12 aveva indicato che si sarebbe trovata al Quirinale per la cerimonia ufficiale. Il successivo appuntamento per la marciatrice - e tutti i circa 100 atleti presenti per la consegna dei tricolore da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alle portabandiera di Rio Federica Pellegrini e Martina Caironi - era quello previsto dalle 12,30 alla Casa delle Armi per una serie di impegni promozionali del Coni che si protrarranno fino al pomeriggio. Lì, a quanto si appreso, si dovrebbe svolgere il controllo sulla atleta azzurra, bronzo a Pechino nella 20 km di marcia.

LA RISPOSTA DELLA RIGAUDO - Dopo il mancato test antidoping al Quirinale, la marciatrice azzurra Elisa Rigaudo è stata sottoposta al controllo presso gli uffici del Coni al Foro Italico. Si trattava di "normale controllo ematico", ha specificato l'azzurra. A controllarla è stato un Dco (Doping controller officer) in una sala igienicamente idonea negli uffici del Coni. All'ispettore della Iaaf, di nazionalità tedesca ma ignaro di cosa rappresentasse il Quirinale, l'atleta si è anche concessa una battuta: "Scusi, è come se lei andasse dalla Merkel quando vanno in visita gli atleti tedeschi".

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