Roma 2024: nella Capitale oltre 2mila impianti sportivi

Le strutture private sono di più di quelle pubbliche. Malagò: «Incontreremo la Raggi, ma non so quando»
Roma 2024: nella Capitale oltre 2mila impianti sportivi© ANSA

ROMA - Dopo 4 mesi di rilevazione, sono 2.221 gli impianti sportivi nella Capitale, di cui oltre mille pubblici (istituti scolastici inclusi). Lo rivela il Censimento e monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio della città di Roma presentato allo stadio Flaminio alla presenza del numero uno del Coni, Giovanni Malagò, del presidente del Comitato promotore di Roma 2024 Luca di Montezemolo e della coordinatrice generale Diana Bianchedi. In tutto, si tratta di 6.336 spazi di attività, oltre 9.600 foto sullo stato degli impianti e 25 contratti di lavoro per giovani laureati. «Il censimento di Roma è il primo completo e analitico che c'è in Italia. C'è di tutto, un lavoro importante, finanziato e supportato nell'ambito della candidatura Roma 2024, è il punto di partenza. Senza questo presupposto, non si potranno fare tutti gli interventi individuati», ha detto Malagò nel suo discorso di introduzione.

BOOM DI IMPIANTI PRIVATI - Roma Capitale degli impianti polifunzionali, ma l'offerta privata supera ancora quella pubblica. Dallo studio emerge che nel Comune capitolino c'è una media di impianti (0,77 per 1.000 abitanti) molto inferiore a quella dei capoluoghi di regione presi in esame nel recente censimento nazionale, vale a dire Firenze (1,21), Trieste (1,51), Campobasso (1,01) e Catanzaro (1,19), anche se l'offerta di spazi sportivi reale è in linea con quella degli altri capoluoghi (2,21 per 1.000 abitanti), inferiore solo a quella di Trieste (2,74) e Firenze (2,36). Questo dato si motiva con la presenza nel Comune di Roma di un maggior numero di impianti polifunzionali e il rapporto degli spazi fisici per impianto è pari a 2,85, il più alto di tutti gli altri capoluoghi presi in esame. Un'anomalia rispetto agli altri esempi di città è rappresentata però dall'offerta sportiva privata (50,3%) che supera quella pubblica (49,7%), la cui media di offerta (0,09 per mille abitanti) risulta nettamente inferiore rispetto agli altri capoluoghi presi in esame.

PAROLA AL COMITATO PROMOTORE - «Una volta studiato il dossier olimpico in maniera approfondita penso che nessuno possa rinunciare a questa opportunità. Per questo credo che alla fine troveremo un accordo». È quanto afferma la coordinatrice generale del Comitato promotore di Roma 2024, Diana Bianchedi, a margine della presentazione del censimento degli impianti sportivi della Capitale allo stadio Flaminio. Bianchedi ha sottolineato come il sindaco di Roma, Virginia Raggi, sia «una donna coraggiosa che ha preso un impegno molto grande e per questo la ammiro. La stiamo mettendo sotto pressione con i tempi ma è quanto ci chiede il Cio. Ad ogni modo - ha concluso - un incontro ci sarà al termine delle Paralimpiadi». Sul futuro incontro ha parlato anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò: «Incontro con la Raggi? Ci sarà ma non so dire quando», ha chiosato.

PREVISTI 15 PALAZZETTI POLIFUNZIONALI - Quindici palazzetti polifunzionali in grado di ospitare durante i Giochi Olimpici gli allenamenti degli atleti. Il costo di ogni palazzetto varia dai 3 ai 3,7 milioni di euro ciascuno. È quanto si propone di realizzare il progetto 'Roma2024 Legacy'. I palazzetti sarebbero in grado di ospitare più società di base in contemporanea e sono progettati per la pratica di più di 15 differenti tipologie di sport, oltre a presentare in dotazione impianti di produzione di energia rinnovabile in grado di abbattere i costi di gestione. Grazie alle analisi di Geomarketing del Coni sarebbe possibile, di concerto con il Comune, dislocarli opportunamente sul territorio cittadino entro 30 minuti da Tor Vergata, dove secondo il dossier di candidatura dovrebbe sorgere il villaggio olimpico, consentendo di potenziare l'offerta sportiva di base. L'investimento necessario alla loro realizzazione, fa sapere il Comitato promotore, è stato incluso nel budget investimenti dei giochi. Inoltre, il progetto potrebbe essere gestito in una gara unitaria su più lotti identici, risparmiando sui costi di progettazione e garantendo al tempo stesso una qualità uniforme su tutto il territorio di Roma. Altri enti locali potrebbero finanziare ulteriori impianti di questo tipo secondo le esigenze effettive di altre aree disagiate di Roma.

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