Rio2016: Ciclismo. Pista, Viviani "Testa ai mondiali in Qatar"

"Cavendish? Un cambio di direzione strano, ma puo' capitare", ha detto il neo campione olimpico nell'omnium
Rio2016: Ciclismo. Pista, Viviani "Testa ai mondiali in Qatar"

ROMA (ITALPRESS) - "Quando sono caduto per fortuna ho avuto un secondo di tempo per controllare la caduta e ho anche calciato la bici di chi mi stava venendo addosso. La prima cosa che ho fatto e' stata riprendere la bici, ho visto subito che non poteva ripartire. Sono rimasto calmo e quello mi ha permesso di andare avanti". Intervistato da Sky Sport 24 "Vivendo Rio", il fresco campione olimpico nell'omnium di ciclismo su pista, Elia Viviani, inizia cosi' il racconto della sua strepitosa gara rievocando la pericolosa caduta prima del quinto dei 16 sprint in programma nella finale, che ha rischiato di compromettere la sua corsa verso l'oro.

Si e' detto che a causare la caduta sia stato un cambio di direzione del britannico Cavendish non proprio ortodosso, ma sia Viviani sia il ct Marco Villa non hanno voluto fare polemiche: "E' stato un cambio di direzione strano. Non so se ha visto il coreano (Park, che ha subito le conseguenze piu' gravi dalla caduta ed e' stato portato via in barella, ndr), e' sceso un po' bruscamente. Pero' siamo in una pista dove si corre a 50 all'ora, ci puo' stare".

La medaglia d'oro e' un'emozione enorme e Viviani in questi giorni non se n'e' mai separato. "La tengo sempre al collo o in tasca. Se mi chiedono di fare una foto mi fa piacere indossarla, gli occhi delle persone si illuminano. La grandezza delle Olimpiadi sta nel fatto che la gente che vede un italiano in tv, a prescindere dallo sport, si sofferma a tifare per lui".

Da un'edizione all'altra dei Giochi Viviani ha migliorato il suo tempo di ben dieci secondi. "A Londra non eravamo riusciti a prepararla come volevo, visto che ho fatto anche la prova su strada con pochi giorni di stacco dalla pista. In questi quattro anni abbiamo curato tutti i particolari, migliorando anche i materiali, le ruote, i tubolari, il vestiario. Il vero miglioramento sono stati i tre secondi 'tagliati' dal Mondiale alle Olimpiadi".

E' stata una bella rivincita per il ciclista veneto, che si e' rifatto della sconfitta subita ai mondiali su pista di marzo a Londra, dove venne beffato dal colombiano Fernando Gaviria, giunto quarto a Rio. "L'avvicinamento all'ultima prova - racconta Viviani -, con Cavendish che si faceva sotto, e' stato lo stesso degli ultimi Mondiali, quando Gaviria mi rimonto', e tra l'altro non potevo concentrarmi solo su Cavendish. Quando ho visto Hansen (il danese, poi bronzo, ndr) a un punto mi sono preoccupato, ma sono rimasto lucido perche' sapevo di poterlo battere allo sprint".

"I complimenti che piu' mi hanno fatto piacere sono stati quelli di Elena (Cecchini, campionessa italiana di ciclismo su strada, ndr) e di Bradley Wiggins (leggenda del ciclismo britannico, ndr), che mi ha inviato un bellissimo messaggio, 'campione del mondo per un anno, campione olimpico per sempre'". L'obiettivo ora sono i mondiali di ottobre a Doha, in Qatar: "Ne ho parlato con il ct Cassani. Prima dell'Olimpiade gli ho chiesto di potermi concentrare esclusivamente sulla pista. Mi dispiace per la squadra su strada (il riferimento e' alla dolorosa caduta di Nibali, che gli e' costata l'oro, ndr), la squadra era e resta fortissima. Spero di tener duro, dopo questa settimana mi rimettero' sotto. Dovro' snellire un po' la muscolatura - spiega -: per la pista ho messo su 2,5 kg in piu' rispetto alla strada. Il giro d'Italia? Non mi ha dato fastidio farlo, ma dopo ho tirato una linea e mi sono concentrato solo e soltanto su Rio. Anche perche' Giro e Mondiali erano andati male e volevo cambiare la mia stagione".
(ITALPRESS).

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